il viaggio di un amante delle parole

il viaggio di un amante delle parole
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Piaf, Barbara, gli abbiamo dato parenti di ogni tipo, un po’ pesanti da trasportare. Così scrive l’artista, cantante Barbara Pravi Eccocosì, è chiaro. Maneggia le parole, le piace, è la sua vitae il suo sguardo ardente fa il resto.

La scrittura ha sempre fatto parte della vita quotidiana di Barbara Pravi ed è ciò che l’ha spinta verso la musica. “È stato leggendo e scrivendo che sono riuscita a esprimere veramente le mie emozioni in parole. È così che è nata la musica. È iniziato dando parole a emozioni che non riuscivo a capire.“, spiega. Attraverso ciascuno dei suoi testi, trasforma la sua vulnerabilità in forza.

Una volta arrivata nel mondo della musica, Barbara Pravi si è confrontata con la sua dura realtà. “Sono arrivato al punto in cui non riuscivo più a prendere una decisione perché ero talmente convinto di non valere davvero nulla, di essere davvero un pezzo di merda. Ero prosciugato di ogni sostanza“, dice dentro Testardo.

Per andarmene ho dovuto prendere la decisione di smettere di fare musica.


Barbara Pravi

Per ritrovare se stessa ha dovuto fare una scelta radicale. “Per andarmene, ho dovuto prendere la decisione di smettere di fare musica. Mi sono detto, ‘l’unico posto in cui queste persone non hanno il possesso di te sono i tuoi testi. La tua libertà è la tua scrittura‘. (…) Allora mi sono separata da queste persone dicendomi che la mia carriera sarà scrivere per gli altri”, confida.

Anche la sua vita personale è stata segnata dalla violenza, quella di una relazione sentimentale durata un anno e mezzo quando lei aveva solo diciotto anni. “Non sono andato alla polizia perché quello che mi stava succedendo era grave, doveva finire. Era davvero ‘Proteggiti perché tornerai lì’. (…) Sapevo che sarei tornato indietro. Quindi avevo bisogno di una struttura per costringermi a non tornarci mai più“, spiega.

Nei suoi testi Barbara Pravi evoca le lotte personali, in particolare quelle delle donne, ma rifiuta di diventarne la rappresentante. “Quando combatto per le donne, combatto per me stessa. Non mi sento affatto investito di una missione. Rifiuto l’idea, non sarà mai casa mia, spiega. Quando parlo di donne è perché parlo della mia storia. E se risuona, è magnifico”.

Cosa significa essere tenaci secondo lei? “Essere tenace direi che è perseverare. Penso che sia avere fiducia in qualcosa e darsi anima e corpo per arrivare alla fine di questa cosa, alla fine di un sogno, alla fine di un’ambizione, alla fine di un’idea, qualunque sia l’idea, qualunque sia il sogno, qualunque sia l’ambizione.

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>> Tenace è un podcast dedicato alle donne che hanno lottato, che hanno osato… Era impossibile, quindi lo hanno fatto! In ogni episodio, Anaïs Bouton presenta una personalità il cui viaggio è potente, stimolante e originale. “Tenace” ovvero l’arte di non arrendersi mai.

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