“Si scaglia contro di me”: Juliette Binoche elenca l’elenco scioccante delle sue violenze sessuali e cita nomi famosi

“Si scaglia contro di me”: Juliette Binoche elenca l’elenco scioccante delle sue violenze sessuali e cita nomi famosi
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L’attrice Giulietta Binoche ha parlato in un lungo testo molto intimo, pubblicato sulle colonne di Libération venerdì 26 aprile. Lei denuncia senza mezzi termini violenza sessuale e di genere, oggettivazione del suo corpo, ma anche l’ossessione malsana di certi registi per la nudità… tante ferite che provocano in lei un sentimento di “rabbia” e di “rivolta“.

Lesioni che le sono state inflitte nell’industria cinematografica dove l’attrice lavora da molti anni. Oggi, lei regola i suoi conti, nomina i suoi aggressori e lavora per rompere il vantaggio che impone il silenzio alle donne nella settima arte.

L’attrice, che voleva fare questo lavoro quando era ancora una studentessa delle scuole superiori, spiega in questo testo che fin dai suoi esordi, le viene chiesto di mostrarsi nuda. “Ho avuto l’opportunità di prendere un caffè con Dominique Besnehard [producteur, ndlr] che si offrì di venire nel suo ufficio per portare una mia foto nuda, dettaglio che mi aveva messo in imbarazzo, nel caso fossi stata scattata in Mortelle Randonnée di Claude Miller all’inizio degli anni ’80“, lei dice.

Anche l’attrice, oggi 60 anni, ne racconta diversi getti durante il quale gli veniva sistematicamente chiesto di spogliarsi. “Durante quei due interminabili anni in cui ho lottato per sopravvivere nella mia ricerca per diventare un’attrice, spesso mi è stato chiesto di togliermi i vestiti per un casting. Ho eseguito“Ma, continua,”ce n’è stata una di troppo: sotto lo sguardo attento di Sébastien Japrisot, coronato dal successo di L’Été Murderaire da lui scritto, abbiamo dovuto recitare più e più volte le stesse scene in biancheria intima e reggicalze. Me ne sono andato nel bel mezzo di questo casting con rabbia, ho capito che l’intento perseguito non era quello del film“.

Ma al di là della nudità ingiustificata che certi registi cercano di imporgli, l’attrice evoca fatti ben più gravi. Descrive in particolare un’aggressione sessuale di cui è stata vittima per mano del regista Pascal Kané. All’epoca dei fatti, era la protagonista del film La Bella della Libertà, da questo stesso regista. Dopo due giorni di riprese insieme, lui la invita a cena al Nikko Hotel per discutere con lei di un nuovo progetto, afferma. “Mentre mi indica la vista del fronte della Senna, si lancia verso di me per baciarmi. Lo respinsi con forza: “Ma io ho un amante!”. Non potevo crederci”, dice Juliette Binoche.

Ma Pascal Kané non è l’unico nella lunga lista dell’attrice, che continua il suo racconto denunciando il comportamento di altri uomini dell’industria cinematografica. Così, durante le riprese di Appuntamento, diretto da André Téchiné, ricorda di essere stata “stordito“mentre una mano aveva”improvvisamente toccatoil suo sesso, senza il suo consenso. “Non sono riuscito a dirlo. Non ho mai saputo se questa mano provenisse da una richiesta del regista, o se fosse stato l’attore a prendersi questa libertà e non voglio proprio saperlo. Concentrare la mia rabbia su una persona specifica? Per quello ?“, si chiede. Infine, durante le riprese di l’insostenibile leggerezza dell’esserericorda quel giorno in cui sarebbe entrato il regista Philip Kaufma “nella sua roulotte per palpeggiarla“.”L’ho spinto via, non ha insistito. Lena Olin, che interpretava l’altro ruolo femminile, mi ha detto di aver fatto gli stessi tentativi“, lei scrisse.

Anche Juliette Binoche racconta di esserci stata testimone di numerose violenze sessuali, pur deplorando di non aver potuto proteggere le donne vittime. Ricorda un giorno in particolare: “Sul set andai a trovare un’attrice mia coetanea che all’epoca era molto di moda. Il suo compagno di gioco aveva la testa nel suo inguine. Era nuda senza alcuna protezione. Stavano girando senza imbarazzo, sono rimasto senza parole. Non riuscivo a trovare le parole, sembrava così spensierata. Me ne sono andato velocemente, sconfitto“, ricorda.

Poi, ancora un’altra volta, quando si rende conto che è una comparsa è stata violentata durante le riprese dal film I bambini del secolo. “Ho visto la giovane uscire sbalordita una volta finite le riprese, come se avesse ricevuto un pugno. Avevo odio. Questo attore è morto oggi.“Nonostante tutto, la sua passione per cinema resta la più forte e, conclude: “i colpi bassi, i gesti inappropriati, le frasi sessiste: non li dimentico, avvelenano la vita, ma restano secondari. Alla fine, tutto è perdonato“.

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