“Ciò che mi preoccupa è la sopravvivenza delle voci ebraiche in Francia”, confida Joann Sfar, il fumettista

“Ciò che mi preoccupa è la sopravvivenza delle voci ebraiche in Francia”, confida Joann Sfar, il fumettista
“Ciò che mi preoccupa è la sopravvivenza delle voci ebraiche in Francia”, confida Joann Sfar, il fumettista
-

Joann Sfar, autore di fumetti e regista, parla dell’anno trascorso, tra dolore e speranza.

Quasi un anno fa, Midi Libre ha invitato Joann Sfar come redattore capo per un giorno. La fortuna ha voluto che l’arrivo del designer, autore, regista, romanziere sia avvenuto pochi giorni dopo il 7 ottobre.

È passato un anno, durante il quale Joann dice “avendo viaggiato molto, moltiplicato gli incontri, nel mondo intellettuale e studentesco, non solo nella comunità ebraica. Anche se quello che mi preoccupa, di fronte all’esplosione della violenza, delle incomprensioni, è la sopravvivenza delle voci ebraiche in Francia .” In questi dodici mesi Joann Sfar ha anche scritto, disegnato molto, come sempre, e pubblicato.

“Una comunità ebraica francese in movimento”

Un’opera disegnata uscita in tutta fretta, con un titolo come un grido (Vivremo), e con il sottotitolo esplicito: Inchiesta sul futuro degli ebrei. Poi un altro, previsto per gennaio 2025, “con un titolo un po’ provocatorio, – Cosa fare con gli ebrei? – sulla storia degli ebrei e dell’antisemitismo, un libro più pacato, più storico del precedente” presenta Joann Sfar.

Quest’anno, ha anche osservato, rattristato, “una comunità ebraica francese emergente, è proprio di questo che parliamo oggi”.

Egli dettaglia: “Gli studenti vanno a lezione con la paura nello stomaco, perché parliamo sempre della loro identità, li riportiamo sempre alla situazione attuale, sono stufi che gli attacchi antisemiti siano esplosi, e rappresentano una percentuale impressionante degli attacchi totali in Francia, mentre gli ebrei francesi rappresentano solo lo 0,6% della popolazione francese!”

“Stiamo ricreando i ghetti”

Egli interroga: “In quali luoghi della Francia non possiamo più mandare a scuola i bambini ebrei? Non disponiamo di questi dati. Ma stiamo ricreando dei ghetti, con gli ebrei che si raggruppano in alcuni quartieri di alcune grandi città, dove Non rischiare nulla. E l’esplosione delle richieste di partenza degli ebrei francesi per Israele è colossale!”.

Nonostante tutto, l’artista resta ottimista: “Con il lavoro di giornalisti, storici, autori, artisti, riusciremo a superare questo. Questa è la mia ambizione: che i miei lavori e quelli dei miei compagni creino dialogo. Credo molto nelle nostre professioni lasciarmi accecare dall’odio su Twitter o in certe manifestazioni vedo ogni giorno anche esempi di fratellanza tra ebrei e musulmani.”

In progetto, un film adattato da Céline

E rimpiangerlo “Il Medio Oriente ha buone spalle: questi sono gli alibi che alcuni usano per seminare rabbia qui. Sono cresciuto in un mondo in cui era l’estrema destra a fomentare questo odio. E oggi è Jean-Luc Mélenchon… E se volevamo aiutare i palestinesi, faremo eco a ciò che sta facendo la sinistra israeliana. Israele è una democrazia in guerra. Vado spesso a Tel Aviv, lì sostengo le iniziative pacifiste.

E poiché Joann Sfar non si trova sempre dove ce lo aspettiamo, confida nel suo prossimo progetto, un film, un adattamento di Viaggio fino alla fine della nottedi Céline, scrittrice immensa, ma con convinzioni antisemite: “Sto lavorando alla sceneggiatura con Thomas Bidegain, lo sceneggiatore di Jacques Audiard. Céline, raffigura la bile, individui che perdono la loro umanità. Canta con le cose che osservo oggi. Ecco perché andrò.”

-

PREV Il tappeto rosso è stato steso al The Voice Kids per il ritorno di Kendji Girac
NEXT WWE Bad Blood: Perché CM Punk e Drew McIntyre non sono presenti al Main Event