“Upcycling” ovvero il recupero dell’oro duro…
Per dirla semplicemente, l’upcycling è il massimo del riciclaggio: creare qualcosa di nuovo da qualcosa di vecchio, senza trasformare o decostruire la materia prima che utilizzi.
Appassionato di disegno fin dalla tenera età, Xam Xam the Philodoff divenne inevitabilmente un artista autodidatta e multitasking. È anche artista performativo, ballerino-coreografo, regista, attore, decoratore e designer
“Xam-Xam le Philodoff” si apre alla danza e al cinema…
Fu più tardi, quando vide i suoi amici provare a ballare l’hip-hop (break-dance), che si interessò e decise di provarci anche lui. Lavora con diverse “crew”, partecipa a festival e mostre d’arte, ecc… Poi arriva un incontro che sarà decisivo nella sua carriera di ballerino, quello con Marianne Niox. Ha una compagnia e una scuola di ballo dove tiene corsi di danza classica, jazz e modern jazz. Ha partecipato ad uno dei progetti dell’azienda e ha deciso, nel 2009, di iscriversi a corsi per arricchire le sue conoscenze e non limitarsi solo all’hip-hop. Passano gli anni e un altro incontro significativo, quello del Maestro Jo Bouchanji presso il centro culturale Blaise Senghor, coreografo di danza tradizionale, lo spinge a scoprire questa nuova forma espressiva. Ha seguito corsi e formazioni presso l’École des Sables con Germaine Acogny, la madre della danza africana contemporanea. Non si ferma più nella sua ricerca della conoscenza come la chiama il suo nome d’arte “Xamxam” (conoscenza) e finisce per incontrare il compianto Mamadou Diop, grande regista e Jean Pierre Leuz dove ha rafforzato le sue capacità nel mestiere di regista…