Wallis e Jarmusch si vedono nella pittura

Wallis e Jarmusch si vedono nella pittura
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Il titolo di questo progetto rende omaggio al film di Jim Jarmusch (a sua volta omaggio all’omonimo romanzo di fantascienza scritto da Davis Wallis): un’emozionante e appassionata storia d’amore ambientata tra Detroit e Tangeri dove, una coppia di vampiri stanchi, sono spettatori di un’umanità in declino. Un film accattivante, ipnotico e toccante in elogio dell’Arte. Come il film, questa mostra unica e provocatoria esplora – grazie a una serie di opere create appositamente per l’occasione – una varietà di temi complessi della nostra epoca contemporanea, indagando le domande più profonde dell’umanità, evidenziando le nostre paure sepolte per portarle meglio a galla. luce ed eventualmente superarli. Come affrontare l’inadeguatezza nel mondo moderno in cui viviamo. Come affrontare la durezza del nostro ambiente quando siamo sempre meno in sintonia con esso e disillusi dall’erosione di una civiltà che è completamente alla deriva.

Ricerca spirituale

A quanto pare, la modernità non ha nulla da offrire alle persone fragili, il meglio della vita è ormai alle spalle da tempo, e in una società violenta, con una cultura omogeneizzata, con una natura inquinata, il mistero della vita è evaporato e la morte stessa si è spogliata del suo carattere solenne. la tranquillità. Dovremmo allora vendere la nostra anima al diavolo in cambio del potere di salvarci la vita e continuare così a sperare? Non diciamo che tutto si può rigenerare attraverso l’incidente, la trasgressione? La ricerca spirituale di se stessi non è fondata tanto sul bene quanto sul male, per mettere in discussione le nozioni di pericolo e di trionfo del bene sul male? Il percorso scenografico è pensato secondo tre assi tematici che attraversano l’intero spazio della galleria: quello dell’amore e della nostra relazione amorosa con il mondo. Ci aiutano ad attraversare le epoche e ci parlano del tempo e degli inizi eterni, anche in un mondo vicino all’Apocalisse. Gli amanti, in senso lato, svolgono il ruolo di custodi della cultura, anche di fronte alla distruzione del nostro pianeta? Possiamo quindi parlare di romanticismo nero? Quello dello spazio-tempo dove lo scorrere del tempo riassume l’effimero e la caducità della vita ed esplora la vita e la morte: la brevità dell’esistenza, il peso del vuoto, la stupidità umana, la società, la natura. Tante riflessioni filosofiche che ci permettono di avvicinare, attraverso una romantica e affascinante ballata nel tempo, nello spazio e nell’esistenza, temi che ci riguardano. Una ricerca di sé che richiede tempo ed è capace di creare interessanti distorsioni temporali inconsce. Quello del rapporto dell’uomo con il suo ambiente, una sezione che sottolinea la bellezza e la fragilità che possono provenire da un ambiente favorevole o ostile: una natura che raffigura il rapporto carnale tra la pianta e l’uomo, e una tecnologia che si evolve così rapidamente da abbandonare noi perplessi riguardo al nostro adattamento ormai obsoleto. Only Lovers Left Alive è una proposta che vuole essere un inno all’immaginazione, alla creatività e alla scienza universale e senza tempo, rendendo omaggio alle virtù dell’Amore e dell’Arte: atti di resistenza, estetica ed etica certamente necessari per la nostra sopravvivenza.

Kenza Amrouk, curatrice

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