i fiori più belli di Yves Saint Laurent

Papaveri, mughetti, gigli, papaveri, rose, fiordalisi, bouganville, girasoli… non si contano i fiori che, nel corso della sua carriera, popoleranno le creazioni di Yves Saint Laurent. La mostra “I fiori di Yves Saint Laurent”, presentata al Museo Yves Saint Laurent di Parigi fino al 4 maggio 2025, si apre con le sue audaci creazioni di copricapi per il selezionatissimo Ball des têtes all’Hôtel Lambert nel 1957; il giovane couturier, 21 anni, è ancora assistente di Christian Dior. Si chiude con la sua ultima collezione del 2001, lasciando dietro di sé un profumo irresistibile.

Rigoglio senza eguali

Mantelle, bluse, giacche, cappelli, abiti da sera o da sera… non c’è un capo nel guardaroba di Yves Saint Laurent che non abbia vissuto una stagione di fioritura. Stampato, ricamato o assemblato in patchwork, questo motivo eterno è rinato sotto la matita di Yves Saint Laurent in un rigoglio senza pari, dalla sua prima alla sua ultima collezione, per più di 40 anni. Progettata dai curatori Olivier Saillard e Gaël Mamine, la mostra si svolge in due capitoli, contemporaneamente, al Museo Yves Saint Laurent di Parigi e al Museo Yves Saint Laurent di Marrakech situato nella Villa Majorelle (dal 2 marzo al 5 gennaio 2025).

Vedute della mostra “Les Fleurs d’Yves Saint Laurent” al Museo Yves Saint Laurent di Parigi, 2024 © Thibaut Voisin

Riuniti per la prima volta attorno ad un tema comune, i due musei propongono ciascuno un’opera che, sebbene complementare, è tuttavia perfettamente indipendente. Elegantemente progettata da Claudia Huidobro, la mostra parigina si basa sulla passione di Yves Saint Laurent per Marcel Proust, i cui estratti da La ricerca del tempo perduto che includono descrizioni floreali punteggiano il tour. La bellezza del testo letterario si fonde con quella dei tessuti: tutto qui è lusso, calma e voluttà.

Vedute della mostra “Les Fleurs d’Yves Saint Laurent” al Museo Yves Saint Laurent di Parigi, 2024 © Thibaut Voisin

I giardini della couture

Quattro sezioni strutturano il viaggio che evita volutamente la cronologia e mescola le epoche per mostrare meglio la permanenza di questa fonte di ispirazione per il couturier. I disegni e le fotografie d’archivio del “Bal des têtes” del 1957 testimoniano la presenza del motivo floreale che stimolò fin dall’inizio la creatività del giovane Yves Saint Laurent. “I giardini couture” riuniscono poi una serie di abiti abbaglianti mentre, di fronte, l’“Omaggio a Christian Dior” si svolge sotto il segno del mughetto, il fiore preferito di Dior con cui Saint Laurent si è fatto le ossa. Al piano superiore, il viaggio prosegue ponendo l’accento sul doppio riferimento ai fiori e ad artisti tra cui Van Gogh, Matisse e Bonnard.

Vedute della mostra “Les Fleurs d’Yves Saint Laurent” al Museo Yves Saint Laurent di Parigi, 2024 © Thibaut Voisin

Secondo la formula dedicata al museo Yves Saint Laurent di Parigi, un artista contemporaneo risponde a questo bellissimo soggetto. È stato scelto l’americano Sam Falls, nato nel 1984 in California. Lavorando il più vicino possibile alla natura, presenta due opere pittoriche, pigmenti su seta, tanto delicati quanto evanescenti. La mostra si conclude con l’indescrivibile abito da sposa della Collezione Haute Couture Primavera-Estate 1999. Ridotto a un bikini di rose rosa, questo, indossato allora da Laetitia Casta, non ha mancato di impressionare e rimane uno dei pezzi più iconici della stilista.