Condanne più severe rispetto al primo grado. La Corte d’appello di Bouches-du-Rhône ha condannato, nella notte tra venerdì e sabato, Mohamed Seghier, 46 anni, e Juan-Gino Marti, 42 anni, a trent’anni di carcere per l’omicidio organizzato da una gang del manager del rapper Jul nel 2014.
La giuria d’appello ha quindi aumentato la pena detentiva di venticinque anni inflitta loro nel marzo 2023. I due imputati hanno negato con forza la loro partecipazione all’assassinio di Karim Tir, 30 anni, ucciso a colpi di arma da fuoco al volante del suo veicolo da uomini in moto davanti a una stazione della metropolitana il 12 giugno 2014 ad Asnières-sur-Seine (Hauts-de-Seine).
Riconvertito alla produzione musicale dopo la droga
«Sono un ladro d’auto, avrei potuto compiere una rapina, ma non sono un assassino», ha insistito durante i dibattiti Mohamed Seghier, presentato dalla polizia giudiziaria come uno dei membri influenti di una squadra di criminali di Marignane (Bocche del Rodano), una cittadina vicino a Marsiglia.
Karim Tir, uscito di prigione due anni prima dopo aver scontato una condanna a cinque anni per traffico di droga, si era dedicato alla produzione musicale, diventando manager di Jul, la cui carriera stava iniziando a decollare.
“Vendetta”
Il procuratore generale Christophe Raffin, che aveva chiesto trent’anni di prigione per i due imputati, ha inserito questo assassinio in una “vendetta”, un sanguinoso conflitto tra due squadre criminali marsigliesi coinvolte nel traffico di droga.
Nel descrivere nel dettaglio le circostanze dell’assassinio di Karim Tir, la prima corte d’assise, nel marzo 2023, aveva ritenuto che “l’assassino che appare zoppicando nelle immagini delle telecamere di sorveglianza non può che essere Zakary Remadnia”, un giovane ucciso a colpi di arma da fuoco qualche mese dopo a Marsiglia.
Mohamed Seghier lo aveva precedentemente lasciato sulla scena. La corte d’assise di primo grado ha anche nominato Juan Marti come il guidatore molto esperto della motocicletta che trasportava il tiratore dopo gli spari, un ruolo contestato dai signori Anna-Maria Sollacaro e Antoine Guglielmi che hanno chiesto la sua assoluzione.
Jul multato per essersi rifiutato di presentarsi
Anche gli avvocati di Mohamed Seghier, Pascal Roubaud e Mehdi Khezami, hanno sostenuto l’assoluzione. “Il procedimento non ci ha permesso di dire dove si trovasse Mohamed Seghier sulla scena del crimine”, ha detto Roubaud dopo il verdetto, rammaricandosi che “la corte abbia condannato senza essere in grado di determinare il ruolo esatto” del suo cliente.
Un terzo imputato è stato condannato a quattro anni di carcere, due dei quali sospesi, per associazione a delinquere, nonostante fosse stato assolto in primo grado. La star del rap di Marsiglia Jul dovrà pagare una multa di 3.000 euro per essersi rifiutata di comparire come testimone durante questo processo d’appello.