Ritorno a scuola narrativa francese

Ritorno a scuola narrativa francese
Ritorno a scuola narrativa francese
-

Giorno di surf

Maylis di Kerangal

Vent’anni dopo aver lasciato Le Havre, una donna riceve una chiamata dalla polizia in seguito al ritrovamento di un cadavere su una spiaggia della città in cui è cresciuta. Giorno di surf, Di Maylis di Kerangal (Nascita dei ponti, Riparare il vivente), è popolata di fantasmi, a partire da quello di questa città, quasi completamente distrutta dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale. Con la sua scrittura intensa e tortuosa sotto l’influenza di Virginia Woolf, con cui riesuma strati di memoria sottopelle, Maylis de Kerangal offre uno dei libri di punta di questa nuova stagione.

Verticali, nelle librerie

Madelaine prima dell’alba

Sandrine Collette

Un giorno, una ragazza dai capelli rossi e affamata esce dalla foresta come un animale selvatico e sconvolgerà la vita degli abitanti del borgo di Montées, una regione tagliata fuori dal mondo, dove il clima è rigido e i contadini sono schiavi di una casta di signori locali. L’autore di Eravamo lupi (2022), Sandrine Collette comporre con Madelaine prima dell’albai suoi 11 annie titolo, un dramma rurale con implicazioni profonde e sensoriali, che attinge all’animalità, all’istinto di sopravvivenza e ai legami familiari.

JC Lattès, in libreria

La bella cattiva

Emma Becker

È possibile conciliare amore passionale, maternità e scrittura? Emma Becker (La casan), un peso massimo nell’autofiction femminile, tenta di rispondere a questa domanda in La bella cattiva. La scrittrice, sposata e madre di due figli, racconta in tre stagioni la sua storia d’amore adultera e piena di ostacoli con uno scrittore “anarchico di destra” dell’aristocrazia francese. Una specie di thriller romantico con chiavi, che ci ricorda “che ci sono drammi in questa esistenza umana che girano travestiti da miracoli”. Nel menù: emozioni, flirt, erotismo crudo e sottomissione volontaria.

Albin Michel, in libreria

Capanna

Abele Quentin

Liberamente basato sul rapporto Meadows del 1972, in cui gli scienziati mettevano in guardia l’umanità sulle conseguenze ecologiche di una crescita economica illimitata, Abele Quentin (Sorella, Il veggente di Étampes) ci porta da Puy-de-Dôme a Berkeley, passando per la Norvegia. Immagina in Capannacon un pizzico di satira come di consueto, il percorso di quattro informatori che, dal 1972 a oggi, si confronteranno con le conseguenze di questo rapporto visionario, ma anche con la propria coscienza.

L’Osservatorio, in libreria

Giacaranda

Gail Faye

Otto anni dopo l’immenso successo di Piccolo paeseun romanzo in parte autobiografico, del cantautore e rapper franco-ruandese Gail Faye si addentra nella memoria ferita del Ruanda. I suoi 2e romanzo, Giacaranda, si svolge attraverso gli occhi di un adolescente, figlio di una donna ruandese esiliata in Francia, che scopre dall’estero il genocidio dei Tutsi in Ruanda nel 1994: un milione di morti in tre mesi. Esplorando i silenzi e il peso del dolore, lo scrittore dipinge un quadro generale del Ruanda, dall’era precoloniale ai giorni nostri.

Grasset, nelle librerie

La disinvoltura è una cosa meravigliosa.

Filippo Jaenada

Ossessionato dalla figura di Jacqueline Harispe, detta Kaki, incontrata come personaggio in un romanzo di Patrick Modiano (Nel caffè della giovinezza perduta2007), Filippo Jaenada dedica uno dei suoi romanzi investigativi – in cui si concentra sulle “vite che cambiano” – a questa giovane donna, fuggitiva e di grande bellezza, suicidatasi a vent’anni nel 1953. La disinvoltura è una cosa meravigliosa. riporta in vita un gruppo di giovani pre-punk che si incontravano a Chez Moineau, un piccolo bar parigino dell’epoca. Da Dunkerque a Mentone, da Debord a Patrick Straram, un affascinante viaggio su strada malinconico attraverso la Francia di oggi e di ieri, da un bar all’altro.

Mialet-Barrault, in libreria

Il Bastione delle Lacrime

Abdellah Taia

Youssef, professore marocchino esiliato in Francia, torna a Salé, la città della sua infanzia sulla costa atlantica, dopo venticinque anni all’estero, in occasione della morte della madre. Un viaggio che gli consente di rivisitare il suo passato, la scoperta della sua omosessualità in Marocco negli anni ’80, così come tutte le violenze sociali e familiari. In Il Bastione delle Lacrime, Abdellah Taia (Una malinconia araba, Infedele) invia un sosia letterario a ripercorrere le sue origini, un personaggio che vi si ritrova attraverso il destino delle sue numerose sorelle rimaste indietro, donne sottomesse ai loro mariti e alla loro concezione fissa delle tradizioni.

Julliard, 4 ottobre

Uri

Kamel Daoud

Lo scrittore e giornalista algerino Kamel Daoud (Meursault, controinchiesta2014) torna con un terzo romanzo, UriUn libro che si presenta come il monologo terribile e allucinatorio di un sopravvissuto muto e mutilato al massacro di Had Chekala – che ha lasciato 1000 morti – perpetrato dagli islamisti durante il terribile “decennio nero” algerino tra il 1992 e il 2002. Kamel Daoud dà voce soprattutto alle donne, vittime eterne, e cerca di liberare una memoria ancora dolorosa che le autorità algerine cercano incessantemente di cancellare.

Gallimard, nelle librerie

Resoconto di alcuni fatti

Yasmina Reza

In Resoconto di alcuni fattiil drammaturgo e romanziere Yasmina Reza (Arte, Babilonia) eleva la cronaca al rango di arte, raccontando a modo suo, come su un filo, vari processi penali, a volte sensazionali, a cui ha assistito negli ultimi anni — femminicidio, avvelenamento, stupro, corruzione. Punteggia questi resoconti senza compromessi con ricordi personali e istantanee dense, dove Venezia e lo spettro della morte svolgono il ruolo principale. Cinquantaquattro testi legati tra loro, in un modo tanto forte quanto strano, da un linguaggio incisivo.

Flammarion, 10 ottobre

La vita dei fantasmi

Patrizio Jean

“C’è stato un solo essere umano, fin dall’era quaternaria, che abbia misurato, in tutta la sua verità, il grado di indifferenza di cui era universalmente oggetto?” Questo è ciò che l’eroe di La vita dei fantasmil’ultimo romanzo di Patrizio Jean. Troveremo lì l’autore di L’uomo in più (2017) più flaubertiano che mai, stridente e spietato, in questo romanzo in cui un giornalista in declino trova rifugio nei fantasmi del suo passato. Una lettura cupa o lucida – a seconda – dello spirito dei tempi che è il nostro.

Le Cherche Midi, 4 ottobre

Da vedere in video

-

NEXT “Lui riattacca…”