Il rapper americano P. Diddy resta in prigione dopo essere stato accusato di traffico sessuale

Il rapper americano P. Diddy resta in prigione dopo essere stato accusato di traffico sessuale
Il rapper americano P. Diddy resta in prigione dopo essere stato accusato di traffico sessuale
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Mercoledì 18 settembre il giudice Andrew Carter ha respinto l’appello degli avvocati dell’artista che chiedevano di mettere in discussione la sua custodia cautelare nonostante la proposta di una cauzione di 50 milioni di dollari, pari al valore di una delle sue residenze a Miami.

Il rapper e potente produttore hip hop Sean “Diddy” Combs resta in prigione dopo la sua incriminazione e incarcerazione avvenuta martedì a New York per accuse di traffico sessuale, ha deciso mercoledì 18 settembre il sistema giudiziario federale americano.

Sean Combs è accusato dalla procura federale di Manhattan di aver utilizzato il suo “impero” al servizio di un violento sistema di traffico sessuale.

“Non è andata come volevamo”, ha lamentato alla stampa il suo avvocato Marc Agnifilo dopo l’udienza di appello, promettendo di continuare a chiedere la libertà su cauzione e un processo penale “il prima possibile”.

Arrestato lunedì sera a Manhattan, Sean Combs, 54 anni, è stato bersaglio di molteplici denunce di violenza sessuale per diversi mesi e martedì si è dichiarato “non colpevole” delle accuse di tratta a scopo di sfruttamento sessuale ed estorsione.

Vittime multiple

Ma il giudice Robyn Tarnofsky ha ordinato che fosse tenuto in custodia, esprimendo preoccupazione per il fatto che tali “crimini che si verificano a porte chiuse” continueranno a verificarsi.

Artista con molteplici soprannomi e ruoli nel mondo della musica e degli affari, P. Diddy è descritto dalle sue presunte vittime come un violento predatore sessuale che faceva uso di alcol e droghe per ottenere la loro sottomissione.

“Per decenni”, Sean Combs, alias “Puff Daddy”, “ha abusato, minacciato e costretto le donne e le altre persone intorno a lui a soddisfare i suoi desideri sessuali, proteggere la sua reputazione e nascondere le sue azioni”, secondo l’atto d’accusa.

Le lussuose abitazioni del rapper a Miami e Los Angeles sono state perquisite a marzo in un’operazione di alto profilo che ha fatto sorgere il rischio di un’indagine federale e di un procedimento penale.

Con i soprannomi Puff Daddy, P. Diddy o Diddy, si è affermato come una figura nell’hip hop della East Coast, sia al microfono che come produttore. Ha accumulato un’immensa ricchezza nel corso dei decenni, grazie anche alle sue attività nell’industria degli alcolici.

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