Un intervento ad alta tensione. Sabato pomeriggio, la polizia ha aperto il fuoco su un uomo, rintanato e armato di fucile nelle cantine di un edificio nel 19esimo arrondissement di Parigi. Gli agenti “sono finiti sotto colpi di arma da fuoco, ai quali hanno risposto”, ha detto la procura di Parigi, confermando le informazioni rivelate dal sito Actu17.
Sono venuti ad arrestarlo per violenza domestica, abbiamo appreso da fonti attendibili. Gravemente ferito, è stato trasportato in ospedale con la prognosi in pericolo di vita. Da parte della polizia non si registrano feriti.
I fatti sono accaduti poco dopo le 16 in un edificio di rue Alphonse Karr. Una prima squadra della BAC si è poi recata sul posto per arrestare l’uomo “dopo aver sporto denuncia per violenza commessa da un ex coniuge”, specifica la Procura di Parigi. Ma all’arrivo della polizia, il maniaco non sembrava pronto ad arrendersi e si rifiutava di gettare via l’arma. Questi primi funzionari hanno chiesto rinforzi per arrestarlo.
A loro si aggiunge prima il Gruppo di Supporto Operativo (GSO) poi la Brigata di Ricerca e Intervento (BRI), competente ad intervenire in questo tipo di situazioni rischiose. Ma la tensione non cala, anzi. Intorno alle 16:30, l’uomo avrebbe sparato contro gli agenti di polizia della GSO che hanno risposto al fuoco ferendolo allo stomaco.
“Sono state aperte due indagini: una dei capi di imputazione di violenza da parte di un ex coniuge, detenzione di arma e tentato omicidio colposo contro persone investite di pubblici poteri, affidata al 2° distretto di polizia giudiziaria di Parigi, l’altra dell’accusa di violenza con un’arma da parte di una persona che detiene pubblici poteri, affidata all’ispezione generale della polizia nazionale (IGPN)”, indica l’accusa.
