. Strada – Ha concluso la carriera un veterano del team Groupama-FDJ

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Ciclismo. Strada – Ha concluso la carriera un veterano del team Groupama-FDJ
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Anche se aveva già annunciato lo scorso inverno che la stagione 2024 sarebbe stata l’ultima, Ignatas Konovalovas (Groupama-FDJ) ha ufficialmente concluso la sua lunga carriera professionale tramite un comunicato stampa del suo team. Dopo diciassette anni da corridore, gli ultimi nove dei quali trascorsi al Groupama-FDJsi fermò all'età di 38 anni per un finale di stagione difficile, troncato da infortuni, che gli impedirono di partecipare a qualsiasi gara. Conosciuto per essere un prezioso compagno di squadra e un buon capitano in trasferta, vanta ancora 12 vittorie professionistiche, tra cui spicca la vittoria del Campionato lituano della cronometro, il Quattro giorni di Dunkerque nel 2015, nonché l'ultima fase di Giro d’Italia nel 2009.

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“Restare nel gruppo per 17 anni quando si viene da un paese piccolo non è facile”

Per la sua squadra, ha ripercorso la sua lunga carriera: “Se la mia carriera fosse un bicchiere, avrei la sensazione di averlo riempito per intero. Sono sicuro di aver fatto il 100% di quello che potevo fare. Ho passato diciassette anni tra i professionisti, di cui nove nel Groupama- FDJ Cycling Team Penso che non sia davvero male Dopo tutto quello che ho passato, tutta la conoscenza che ho imparato lungo il percorso, sono orgoglioso e felice di porre fine alla mia carriera. La scelta è stata tutto. come già notato lo scorso inverno quando ho firmato il mio contratto per il 2024.” Anche se è in pensione da poco, ha già alcune idee per cambiare carriera: Sto cercando di non pensarci troppo in questo momento, ma non è facile perché le idee mi frullano per la testa. Vorrei restare nel , ho qualche idea. Sto ancora pensando di diventare l'agente di un pilota. Penso che questa sia un’area in cui potrei contribuire con qualcosa”.

Alla fine è molto orgoglioso della sua carriera: “Sono molto orgoglioso della mia carriera e di come si è evoluta. All'inizio ognuno di noi da ragazzino sogna di essere un campione, di vincere delle gare. Poi capisci abbastanza presto se questa è la tua strada oppure no, mi rendo conto subito ho capito che non era mio. Già prima della vittoria al Giro sapevo che sarei stato un membro della squadra e non mi dava affatto fastidio confermare che mi piaceva correre per qualcun altro Sono contento della mia carriera, perché restare nel gruppo per diciassette anni quando vieni da un paese molto piccolo non è facile. Ciò significa che non ero lì per niente, e soprattutto non per colpa di mio padre oppure mio zio conosceva qualcuno… Vuol dire che sono stato apprezzato per le mie capacità, per quello che potevo portare, dal punto di vista sportivo e umano”conclude.

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