Gilet gialli, rivolte, scioglimento… Un mandato di sette anni scandito da ripetute crisi

Gilet gialli, rivolte, scioglimento… Un mandato di sette anni scandito da ripetute crisi
Gilet gialli, rivolte, scioglimento… Un mandato di sette anni scandito da ripetute crisi
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I Gilet Gialli

Questa mobilitazione antigovernativa, nata inizialmente sui social network contro l’aumento delle tasse sul carburante, ha mobilitato 282.000 persone il 17 novembre 2018 in tutto il Paese. I manifestanti occupano rotatorie e bloccano le strade. Il movimento raggiunse il suo culmine il 1° dicembre con il saccheggio dell’Arco di Trionfo.

Dopo diversi sabati di violenza, Emmanuel Macron ha ceduto ad alcune richieste: ha revocato l’aumento delle tasse sul carburante, ha congelato i prezzi dell’elettricità e del gas e ha aumentato il salario minimo. Il movimento, in declino dalla primavera del 2019, è stato segnato da 11 morti, 23 accecati e circa 2.500 feriti tra i manifestanti e 1.800 feriti tra la polizia.

“Guerra” contro il Covid-19

Solo un anno dopo il movimento dei Gilet Gialli, l’epidemia globale di coronavirus è arrivata in Francia all’inizio del 2020, nel pieno della campagna per le elezioni comunali, il cui primo turno si è svolto in condizioni difficili. Il 17 marzo Emmanuel Macron decretava una “guerra sanitaria” e un primo confinamento, mentre l’ospedale crollava sotto i casi.

Di fronte alle varianti successive, l’esecutivo impone restrizioni alla vita quotidiana, come indossare la maschera o il pass sanitario. Misure che hanno rallentato il Paese e non hanno impedito la morte di quasi 70mila persone.

Lotta sulle pensioni

All’inizio del 2023, quando la riforma pensionistica del governo di Édouard Philippe non ha potuto essere completata a causa della pandemia di Covid-19, Emmanuel Macron ha incaricato Élisabeth Borne di spostare l’età legale della pensione da 62 a 64 anni. Questo progetto impopolare ha scatenato una mobilitazione durata più di tre mesi, con cortei intersindacali che hanno superato per tre volte 1,2 milioni di persone, secondo la polizia. Raffinerie, trasporti e porti vengono bloccati, mentre lo sciopero dei netturbini trasforma i marciapiedi parigini in bidoni della spazzatura a cielo aperto. Mentre il re Carlo III aveva fatto alla Francia l’onore di concedergli la sua prima visita all’estero, l’Eliseo fu costretto a rifiutarla.

Il 16 marzo, il Primo Ministro ha attivato l’articolo 49.3 della Costituzione per far adottare il disegno di legge, senza votazione. L’opposizione ha poi presentato una mozione di censura che, con 9 voti favorevoli, non è riuscita a rovesciare il governo. Convalidata dal Consiglio costituzionale nonostante gli appelli della sinistra, la riforma è stata promulgata da Emmanuel Macron il 14 aprile. Al termine di questo movimento sociale senza precedenti, il presidente ha annunciato “100 giorni di pacificazione, unità, ambizione e azione al servizio della Francia”.

Rivolte dopo la morte di Nahel

Ma questa nuova sequenza voluta da Emmanuel Macron si è interrotta il 27 giugno, quando nel Paese è scoppiata la violenza urbana dopo la morte di Nahel, un giovane di 17 anni ucciso da una sparatoria della polizia durante un controllo stradale a Nanterre (Hauts-de -Senna). Un atto definito “imperdonabile” e “inspiegabile” dal capo dello Stato. Le rivolte hanno mobilitato 45.000 agenti di polizia per cinque notti consecutive, con quasi 4.000 arrestati. Questa volta Emmanuel Macron è costretto a cancellare la sua visita di Stato in Germania.

Il presidente annuncia un progetto di “legge d’emergenza” per accelerare la ricostruzione nelle città colpite dalla distruzione, il cui costo è stimato a 1 miliardo di euro. L’agente di polizia accusato della morte dell’adolescente è stato incriminato per omicidio intenzionale e incarcerato, quindi rilasciato sotto controllo giudiziario.

Sconfitta agli Europei e scioglimento a sorpresa

Un anno dopo, il 9 giugno 2024, il Raggruppamento Nazionale vinse le elezioni europee con il 31,37% dei voti. La lista della maggioranza presidenziale è molto indietro (14,6%) e si ritrova seguita a ruota dal Partito socialista (13,83%). Nel frattempo, il capo dello Stato ha sciolto l’Assemblea nazionale, sorprendendo tutti, indicendo elezioni legislative anticipate. La RN e la nuova coalizione di sinistra del Nuovo Fronte Popolare mirano ad avere accesso a Matignon.

Punteggio storico del RN al primo turno delle elezioni legislative

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