Aumentano i casi di colera a Mayotte, autorità sanitarie sotto pressione

Aumentano i casi di colera a Mayotte, autorità sanitarie sotto pressione
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Un nuovo rapporto porta il numero dei casi di colera nell’arcipelago questa domenica a 26, il doppio di venerdì.

Inizialmente importata dalle vicine Comore, l’epidemia si sta ora diffondendo negli slum.

Mentre i servizi di emergenza sono sopraffatti, il deputato LR Mansour Kamardine chiede l’attuazione di un importante piano di vaccinazione.

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La crisi idrica a Mayotte

Cresce la preoccupazione a Mayotte. Le autorità locali hanno annunciato domenica 28 aprile che il numero di casi di colera nell’arcipelago è salito a 26 mentre un precedente rapporto, risalente a venerdì, ne registrava 13. Una situazione già critica da quando è stato aperto a Mayotte un primo centro di cura dedicato, può ospitare solo 14 pazienti e quindi si ritrova saturo.

Per garantire cure a tutti i pazienti, l’Agenzia sanitaria regionale e il Centro ospedaliero di Mayotte hanno quindi deciso di aprire una seconda unità contro il colera all’interno del centro medico di Dzoumogné. “La situazione in termini di risorse umane rimane molto critica, soprattutto nelle emergenze.“, indica Olivier Brahic, direttore generale dell’ARS.

L’epidemia si sta diffondendo senza alcun reale controllo nelle baraccopoli prive dei più basilari servizi igienico-sanitari pubblici.

Vice LR Mansour Kamardine

Il colera è una forma acuta di diarrea che può uccidere in poche ore e viene contratta da batteri solitamente trasmessi attraverso acqua o cibo contaminati. Fino ad allora, da metà marzo erano stati registrati dieci casi importati tra persone arrivate soprattutto dalle vicine Comore. In questo arcipelago a 70 km di distanza, l’epidemia è in forte aumento con 68 nuovi casi e tre morti solo nella giornata del 24 aprile.

Venerdì i primi tre casi di colera “nativo” sono stati identificati a Mayotte, più precisamente a Koungou, a nord di Mamoudzou. “L’epidemia si sta diffondendo senza un reale controllo nei quartieri dell’area urbana densamente popolata, in particolare nelle baraccopoli prive dei più elementari servizi igienici pubblici.“, allarma il deputato della LR per Mayotte, Mansour Kamardine.

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L’eletto ricorda che “l’intero territorio di Mayotte è ancora soggetto a restrizioni sull’accesso all’acqua corrente“, una decisione presa l’estate scorsa a causa di una siccità storica. Chiede inoltre l’attuazione di un grande piano generale di vaccinazione”accessibile a tutti, soprattutto ai bambini e alle persone vulnerabili“.

L’epidemia di colera sta colpendo anche diversi paesi africani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in 10 paesi del continente sono stati segnalati 26.000 casi di colera e 7.000 decessi. Tra questi figurano la Tanzania e la Repubblica Democratica del Congo, da cui proviene la maggior parte dei richiedenti asilo che arrivano a Mayotte.


JV con AFP

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