In Francia è una delle figure emblematiche della televisione. Al timone di Ko Lanta da vent’anni Denis Brogniart è un punto di riferimento per milioni di telespettatori cresciuti guardando le imprese di Clémence, Claude, Laurent, Teheiura e persino Coumba. Molti lo conoscono anche per la sua passione: lo sport. Lui, infatti, commenta regolarmente le competizioni sportive e partecipa anche ad alcune di esse. Quando non è sul piccolo schermo, il conduttore 57enne dedica tutto il suo tempo ai suoi cari, di cui desidera preservare l’anonimato. Ma questo martedì 14 gennaio il giornalista si è permesso di fare alcune confidenze sulla sua vita privata.
Denis Brogniart confida questo punto di discordia nel suo rapporto con Hortense
Durante un’intervista con Brutto durante il quale racconta il suo viaggio e il dietro le quinte del suo spettacolo più famoso, Denis Brogniart ha parlato con grande trasparenza del suo rapporto con la religione, lui che è figlio di genitori molto religiosi e che è andato a messa per molto tempo. Il padre di quattro figli spiega questo importante punto di ancoraggio per lui: “Ho fede, credo in qualcosa dopo la morte. La domanda, e me lo pongo ogni giorno, è perché ci credo. Sarà perché ho paura del nulla? Ne parliamo spesso con mia moglie”.. Rispettoso di “tutte le religioni, purché abbiamo questa capacità di padroneggiare la fede”il giornalista ha imparato a convivere con le diverse convinzioni della sua compagna Hortense. “Per me è una cosa che mi aiuta, ma è l’unico vero punto di disaccordo che ho con mia moglie. Dopotutto non ha paura e vorrei essere come lei”ammette.
Denis Brogniart: questa la paura che ha sviluppato dopo la morte di suo padre
Preoccupato per il passare del tempo, Denis Brogniart dice, pensando in particolare a chi lo circonda: “Sono un ipocondriaco, Ho paura di morire, paura che muoiano i miei cari, non ho risolto nulla ed è vero che è una vera angoscia“. E per una buona ragione… Nel maggio 1992, l’allora adolescente perse improvvisamente suo padre. “Mio padre è mortopiù giovane di quanto sono oggi, improvvisamente di cancro”ricorda i Digionesi. Quest’ultimo da allora si è sviluppato “una paura viscerale della malattia” e vorrei aiutare ulteriormente con la ricerca.