Come vanno le cose per Camille Chamoux? “Va tutto bene, va bene”, assicura il comico nel suo ultimo spettacolo. Dove parla del passare del tempo, dell’inevitabilità della morte… e dell’urgenza di riderci sopra. Lei lo spiega.
Di Hélène Marzolf
Pubblicato il 9 gennaio 2025 alle 14:25
Dans Il tempo per vivere, Camille Chamoux si prendeva gioco del nostro rapporto frenetico e angosciato con il passare del tempo e sosteneva la Carpe Diem. Basta ottimismo frenetico, ora dobbiamo scongiurare la morte! Con Va bene, va bene, al Théâtre des Bouffes-Parisiens, dal 9 al 18 gennaio, la comica e attrice, ancora sociologa della vita quotidiana, crea il suo quarto spettacolo sotto il segno della scoperta dei limiti del corpo e dell’anima, e dei mezzi di accettandoli grazie alle risate. Piccolo aggiornamento sulla carriera.
Vita e problemi
“Il mio nuovo spettacolo tratta della salute fisica e mentale, dei suoi limiti e… della morte. In modalità fumetto! È stato ispirato da una rottura del legamento crociato, che mi ha immobilizzato, e soprattutto dalla perdita di mia suocera, alla quale ero molto legato e che ho accompagnato fino alla fine della sua malattia. Se il mio spettacolo precedente, Tempo di vivere, Ero molto ottimista, oggi non mi sento più immortale. Mi sono reso conto che la condizione umana è simile, per certi aspetti, a quella degli scarafaggi, salvo che siamo dotati di un cervello che ci permette di avere piena consapevolezza delle miserie dell’esistenza. Cosa fare quando la mente e il corpo iniziano ad uscire dai binari? Ridere insieme! Fuggire dalla nostra condizione grazie alla convivenza in una sala da spettacolo. Volevo progettare l’intrattenimento come antidoto. Io che fino ad ora prediligevo una forma intima, questa volta ho ricercato lo spettacolare, invitando sul palco un pianista e suoi complici, e facendo appello al cabaret e alla danza. Tutto ciò che può aiutare a creare intrattenimento catartico. »
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Trova te stesso
“Quando ho iniziato questo lavoro, volevo essere Patrice Chéreau. A poco a poco ho trovato la mia strada. Da Camille attacca, nel 2006, amo creare i miei spettacoli. Credo di essere sempre stato rilevante sul palco, almeno in linea con quello che volevo dare. Ma il mio pubblico teatrale è piccolo, rispetto a chi mi vede Gli escursionisti, su TF1. Ciò che mi ha fatto conoscere al grande pubblico sono stati i ruoli in commedie popolari, serie La Flammda e La Torcia (Canal+), che adoro, o terminale (Canal+), che ha avuto un impatto sui giovani. Queste cose sono coerenti per me. Mi sono divertita a realizzarli, ma rappresentano solo una parte del mio “affresco intimo”. I miei primi amori sono stati il cinema d’autore e il teatro di Joël Pommerat. Quando ho iniziato avevo una compagnia, facevo teatro contemporaneo. Questi anni formativi continuano a permeare i miei spettacoli, che spero siano divertenti, ma anche un po’ oscuri. E profondo. »
Per giocare o giocare
“Non mi vedo più a dirigere teatro contemporaneo: non è quello in cui eccello. Ho co-scritto film (Le Gazzelle, Prima vacanza…), ma la mia unica produzione, insieme a Cloé Bailly, è lo sketch show Chamouxland. Mi è piaciuto farlo, anche se, vedendo Cloé lavorare, mi sono detto che non padroneggiavo il linguaggio delle immagini. Sto scrivendo un film cinematografico basato su uno dei personaggi di Chamouxland, ed è possibile che lo co-diriga! »
CAMILLE CHAMOUX IN ALCUNE DATE
2014: È co-autrice e protagonista Le Gazzelle e crea lo spettacolo Nato sotto Giscard
2019: Co-scritto, recitato Prima vacanza
2020: Crea lo spettacolo Il tempo per vivere, gioca dentro La Fiamma.
2023: Stelle della serie Tapie.