Storia di un'espressione. Pendente Per molto tempo la data del 25 novembre ha celebrato le “Catherinettes”, queste donne nubili che, dall'età di 25 anni, indossavano un cappello giallo e verde nel giorno di Santa Caterina, patrona delle donne da sposare. Questo rituale sessista, “specchio dell’ordine sociale”secondo le parole dell'antropologa Anne Monjaret, suonava per le più giovani come un avvertimento sui rischi di diventare “vecchie zitelle” se si rivelassero troppo difficili.
Con il declino del matrimonio e dell'età in cui inizia la vita di coppia, la tradizione è caduta in disuso. Il 25 novembre, proclamato nel 1999 “Giornata internazionale per la lotta alla violenza contro le donne” dalle Nazioni Unite, dà ora luogo a manifestazioni femministe, le prossime a partire da sabato 23 novembre.
Se l'espressione “vecchia zitella” non è più utilizzata, la stigmatizzazione delle donne sole e senza figli non è scomparsa. Irruppe addirittura nella campagna elettorale americana con la frasetta di JD Vance, vicepresidente eletto degli Stati Uniti, a proposito della “donne gatto infelici senza figli” (« un gruppo di gattere senza figli che sono infelici nella propria vita »), equivalente della “zitella” nella cultura anglosassone.
Delegittimare le lotte femministe
Da dove viene questo disprezzo? La demonizzazione del celibato femminile, concomitante con la prima ondata del movimento femminista, sembra legata alle battaglie politiche del XIX secolo.e secolo. “Fino a questo periodo, anche le donne single potevano essere viste come vittime dell’egoismo degli uomini che non volevano sposarsi”, spiega la storica Claire-Lise Gaillard, co-direttrice diStoria del celibato dal Medioevo al XX secoloe secolo (con Juliette Eyméoud, PUF, 2023).
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Mentre in Francia il codice civile rafforzava nel 1804 la sottomissione della donna all'autorità del marito, i movimenti riformisti chiamavano, a partire dal XIX secoloe secolo, per ripensare il posto della famiglia e il ruolo delle donne nella società. “In risposta, i circoli conservatori stanno adottando un discorso pro-natalista e pro-matrimonio che evidenzia le rappresentazioni negative delle donne single”nota lo storico, che sta preparando un articolo su questa stigmatizzazione.
L’immagine dello spaventapasseri della “vecchia zitella” scontrosa e asociale diventa un’arma per delegittimare le lotte femministe. L’idea che un viaggio compiuto coinvolga la coniugalità e la maternità lo è “martellato nel 19e secolo anche nelle teorie mediche, secondo le quali è la deflorazione a realizzare la donna, e non il diritto di voto.precisa Claire-Lise Gaillard.
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