![“Il mio acido urico è alto”: a 70 anni, Antoine de Caunes impone alcune restrizioni nella sua vita quotidiana](https://it.dayfr.com/temp/resized/medium_2024-06-23-2ee1fa721c.jpg)
Il resto dopo l’annuncio
Lui non li fa, li indossa benissimo, ma gli anni passano nonostante tutto. In un’intervista rilasciata a parigino questo sabato 22 giugno 2024, Antoine de Caunes, che ha appena pubblicato una nuovissima rivista intitolata Vecchio e destinato, come indica il nome, agli anziani, ripercorre gli anni che passano e le preoccupazioni quotidiane che deve affrontare. Mentre a fine anno festeggerà il suo 71esimo compleannoil marito di Daphné Roulier sta accusando alcuni problemi di salute legati alla vecchiaia, ma che, per fortuna, non sono i più pericolosi.
Grato per “restrizioni” legato al suo invecchiamento, l’ex compagno di José Garcia e del compianto Philippe Gildas al quale ha recentemente reso un bellissimo omaggio, rivela che sta combattendo con il suo livello di acido uricoun po’ troppo alto per i gusti dei suoi dottori: “Il mio acido urico è alto, quindi ho ridotto lo champagne e il vino bianco! Bevo molto tè verde e per me funziona.” Infatti, l’acido urico deriva dalla degradazione e dall’escrezione delle purine nell’uomo e deve essere eliminato dai reni attraverso l’urina. Questi sono carni rosse, frattaglie, alcolici e bevande zuccherate che contengono il maggior numero di purine che alimentano l’acido urico e lo fanno salire.
Antoine de Caune conserva alcuni peccati carini
In generale, l’acido urico anormale non è pericoloso, ma può causare complicazioni spiacevoli come attacchi di gotta, calcoli renalie nei casi più rinforzati insufficienza renale. Per fortuna Antoine de Caunes non c’è e ha imparato a stare attento: “Il clamore sulle tre stelle mi dà davvero fastidio. Nei ristoranti mi piace soprattutto la cucina italiana e giapponese.”. I suoi cibi preferiti? Il sushi dello chef Swanchi dirige “lRistorante Yamamoto, rue Chabanais” a Parigi, o “spaghetti alla puttanesca, con capperi, pomodorini e acciughe.”
D’altronde Antoine de Caunes lo riconosce la vecchiaia ha alcune conseguenze sulla sua vita quotidiana. Il conduttore e produttore non può più cenare in posti un po’ troppo rumorosi, come confida al Parigino: “JNon so se è una cosa vecchia, ma appena c’è la musica parto. Un concerto a 120 dB è perfetto, ma non posso fare musica di sottofondo. Lo stesso vale per i posti dove c’è confusione, e quelli dove siamo troppo stretti. Potrei aggiungere ancora una cosa: l’impazienza. Odio aspettare un piatto, o stare seduta a tavola per due ore.” E non c’è dubbio che il padre di Emme de Caune abbia cervello di agnello o trippa nel piatto: “Me lo metti addosso, vomito, è facile”. Gli amici sono avvisati!