L’ospite della domenica. “Ciò che lo caratterizza è la sua follia”: Philippe Corti, avanti la musica

L’ospite della domenica. “Ciò che lo caratterizza è la sua follia”: Philippe Corti, avanti la musica
L’ospite della domenica. “Ciò che lo caratterizza è la sua follia”: Philippe Corti, avanti la musica
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Quasi 66 anni, Philippe Corticchiato detto Corti, originario del Gard e fiero di esserlo, è più apprezzato che mai per allietare le serate con la sua passione nel far rivivere vecchi successi e nuove uscite musicali. Bocca rotta in serie o al cinema, amico del popolo, ripercorre la sua vita fatta di feste ma anche di eccessi.

Philippe Corti sfoggia il suo imponente tatuaggio Maori sulla spalla destra e decifra i disegni incisi: “c’è Dio, figli miei, c’è la prigione, la libertà, il mare e la verità” sorride come un breve riassunto della sua vita.

Il famoso DJ, intrattenitore e attore si incontra nella Petite Camargue, al Moulin de Saint-Laurent-d’Aigouze (Gard), una tenuta bucolica affacciata sul Vidourle. Questa domenica, 16 giugno a mezzogiorno, suonerà dischi e jam, il suo marchio di fabbrica da 45 anni. E non ha intenzione di fermarsi: più che mai, nello spirito dei tempi, è popolare.

La proprietaria del locale Béatrice si diverte quando l’ospite è fatto aspettare: “Philippe, fa parte del suo DNA oggi è in ritardo, ma un tempo potrebbe non venire proprio…”

Per Corti la libertà e la spensieratezza non hanno prezzo. Ma eccolo che suona il clacson in lontananza, arriva da Marsiglia in moto, tira fuori dalla borsa una corona offerta da un festival cinematografico che tanto si addice a questo re delle marachelle.

“Super umano, conveniente”

“È il figlio della campagna, è super umano, accessibile e ciò che lo caratterizza è soprattutto la sua follia” continua Béatrice, che lo frequenta da un altro secolo, quello degli anni ’80, quando andava a vederlo mixare a Sholmès, a Rochefort-du-Gard.

“Andavano tutti lì perché lui era in consolle, era già straordinario con la sua selezione controcorrente”.

Mescolando il vecchio con il nuovo, combinando l’opera con l’hard rock… La musica guida i suoi passi. Oggi cita “l’ultima Beyoncé”Garou e l’inossidabile Gabrielle di Johnny che lavora più che mai sul pubblico, “per la sua scenografia… “Morire d’amore incatenato”!” intona subito, incrociando i polsi.

“A tavola mio padre mi parlava di Balzac o di Tolstoj”

Tuttavia, i suoi genitori rimpatriati di origine corsa, maestri di scuola, passati prima a Dourbies, nelle Cévennes, per i suoi primi due anni di esistenza, poi vicino a Uzès dove crebbe, fecero invece della letteratura una priorità.

“A tavola mio padre mi parlava di Balzac o di Tolstoj” lui ricorda. Sua madre amava ancora l’opera, ma fu all’età di 14 anni, con la paga del raccolto, che si offrì “un motorino blu e un primo disco”, il borghese di Jacques Brel, poi un secondo, il doppio blu dei Beatles.

Le crepe dell’infanzia spiegano anche la sua vita sfrenata e spensierata. La sua iperattività ma soprattutto la morte del fratellino di 10 anni per cancro, che sconvolge gli equilibri familiari.

“Ho imparato a vivere da solo”

“Questa ferita non si è mai rimarginata… I miei genitori sono stati orbitati, ho imparato a vivere da solo” dice davanti a un bicchiere di rosé e fette di salsiccia. “Ho viaggiato, quello che ho vissuto è stato On the road Again, Route 66.”

Oggi afferma di essere il primo DJ professionista da quando ha installato i suoi giradischi alla fine degli anni ’70 al Privé di Avignone e allo Sholmès, con una colossale collezione di vinili.

“Avevo tutti i miei dischi in un baule militare, due amici mi hanno aiutato a trasportarli… Oggi ho tutto su una chiavetta USB” riassume colui che aveva accumulato 45.000 vinili.

“Era nudo sulla consolle e mixava… Con undici dita”

Nel 1986, consegna le sue lettere di festa a Scatola, a Port-Camargue, dove, come proprietario e DJ, rivoluziona la notte. Facendo qualcosa di grosso, l’etichetta Corti, microfono alla mano.

“Con il suo talento… Era fuoco, abbiamo finito alle 10, lui era nudo sulla consolle, mescolava con… Ecco, mescolava con undici dita” ride Béatrice immaginando questa scena sotto la cintura.

I parigini, che vengono a divertirsi nel Sud, amano e seguono. “Perché? Al borghese gli ho fatto ballare il bruco, gli ho detto “dimentica da dove vieni” ecco perché mi amano” Analisi Corti.

Divenne il beniamino di Christian Lacroix, vicino al famoso paroliere Étienne Roda-Gil e ospitò a Nîmes il matrimonio ultramediatico di Yves Mourousi, che servì da suo razzo di lancio, 40 anni fa. La prima canzone che suona lì? “Nato negli Stati Uniti, Springsteen, mi stavo cagando addosso… ho messo il berretto al contrario, a torso nudo e siamo partiti.”

Corti delizia anche i club di Parigi, incluso il Palace dove fa emergere due giovani… Laurent Garnier e David Guetta.

“Nicollin mi chiama nel suo camerino e mi dice: “Piccola, non posso passare per un tasso”

Ma il suo nome è inevitabilmente associato alla leggendaria Churascaïa della Camargue, dove sarà anche il fornitore di musica questa domenica, per il 59esimo anniversario di una discoteca per lui così speciale. L’ha salvata infatti una sera a “Tutti ne parlano”, il programma dell’amico Ardisson in cui si occupava del blind test, cioè di far indovinare le canzoni agli ospiti.

“Loulou Nicollin, un ospite, mi chiama nel suo camerino e mi dice: “Ragazzo, non posso passare per un tasso, mi servono le risposte al test alla cieca”. Glielo dico ma non li ha nessuno, nemmeno Ardisson!”ci rivela.

Philippe Corti riserva un posto speciale alla Churascaïa, di cui celebra questa domenica, 16 giugno, il 59° anniversario.
Midi Libre – SYLVIE CAMBON

Corti si arrende al proprietario della scatola: “Gli ho detto, ti do il nome del superbanco dove alla fine vinci tutto, a una condizione: riapri il Chu.” Nicollin grida “Trust” quando la canzone è appena iniziata, salva la faccia e riapre la discoteca dieci giorni dopo…

Gara di tuffi con Barthez al matrimonio di Zidane

Divenuto “Papi Corti” e gaga con i nipoti, potrebbe moltiplicare all’infinito gli aneddoti, dalla gara di tuffi con Barthez al matrimonio finito in ostriche di Zidane passando per Mansour Ojjeh, ex capo della scuderia Mc Laren, per il quale improvvisa un finto VIP a Saint-Tropez sulla pista da ballo.

Oppure la firma della ripresa dell’attività Sopravviverò di Gloria Gaynor da una banda di ottoni olandese. Mette la canzone in una compilation che consegna al calciatore Boghossian per i Mondiali del 98: nasce la hit della vittoria.

“La musica è sempre legata ad un’emozione, la prima ragazza baciata come l’incidente d’auto” lui filosofeggia.

“A parte alcol e sigarette, faccio attenzione a tutto”

Corti non ha mai nascosto gli eccessi, li ha praticati, ma è finita, ci assicura.
“A parte sigarette e alcol, faccio attenzione a tutto” ride salutando un cliente del Moulin.

Condannato a 4 anni per “traffico internazionale” di ecstasy a Papagayo, in Costa Azzurra, esattamente 30 anni fa, crede ancora di essere stato giustiziato dai tribunali. Ciò che non lo ha ucciso lo ha reso più forte e, nelle avversità di ritrovarsi in prigione, si ricorda del CD “Mirador” di Johnny inviatogli da Roda-Gil, del clan corso che lo ha ucciso, preso sotto la sua protezione, della radio -la televisione “les gamelles de l’info” che fondò con altri prigionieri e amici rimasti fedeli.

Thierry Ardisson, il primo, dandogli un lavoro in televisione dopo la sua scarcerazione. Cosa dice del suo amico oggi?

“È un attore, ha la faccia da gangster degli anni ’50, ’60”

“Philippe, lo conosco dall’87, abbiamo vissuto insieme una movida parigina, eravamo il Re degli Zingari. È un caro amico, ho Baffie ed è il mio paese. Mi piace venire a trovarlo in Camargue, dopo le cinque, le sei pastis, diventiamo surrealisti! È fantasia, creatività, non ha senso! riassume Ardisson.

“Soprattutto è un attore, ha davvero l’aspetto dei gangster degli anni ’50, ’60 e le battute, è l’André Pousse di oggi, se Audiard fosse vivo, lo farebbe recitare.”

Oggi Corti rivendica soprattutto questa cultura popolare, a volte identitaria, e peccato per le menti dispettose che lo caricaturano come un buffone un po’ reazionario sostenendo “era meglio prima”.

“Mi hai fatto sognare Intervilles a 7 anni”

“Mister Corti, mi ha fatto sognare a 7 anni, con l’Interville” dice Roland, 37 anni, artigiano che aspetta per un selfie al Moulin.

“Intervilles, il miglior spettacolo, solo i bobos parigini lo trovavano banale” contrasta con la nostalgia di “la felicità negli occhi dei bambini” di queste piccole città che avevano passato un anno a prepararsi per l’arrivo dello spettacolo. Julien Lepers ha commentato questo…

“Dai, chiamiamolo” dice il DJ sessantenne.

“Corti? E’ un amico! Se uccido qualcuno nasconde il cadavere” ride il conduttore, in video, mentre è sul TGV.

“Vi seguiamo oggi con mio figlio” Roland gli scivola di nuovo incontro.

“Mi tocca…. riporto così tanti ricordi alle persone… avrei fatto incazzare 5 generazioni!” sbottò prima di andare a fare un pisolino.

L’anniversario di “Chu”, serie su TF1 e Canal +

Quali sono le ultime novità di Philippe Corti? Questa domenica, 16 giugno sera, la Churascaïa, ad Aigues-Mortes, festeggia il suo 59° anniversario e Corti suonerà Coupo Santo come primo pezzo, “per ricordare al pubblico da dove viene.”

DJ, è il disco giusto al momento giusto “e guarda il pubblico, non l’ombelico” esorta colui che ha acceso il Chu più di una volta.

Al Moulin dove si esibirà anche questa domenica 16 giugno a mezzogiorno, guarda una foto di Erika, ex trasformista “che tornava al Chu in motorino con una scimmia”, lui ricorda. Riguardo a questo luogo separato, avverte: “È un bel fiore, fai attenzione ad annaffiarlo bene, e non tutti possono suonarci, è un tempio, che i giovani dj inizino con Chu, è un’eresia”.

Gli spettacoli di Corti saranno in tournée quest’estate in Grecia o Portogallo per accompagnare un famoso fisarmonicista.

Le Gardois è apparso in particolare nella serie Sous le soleil o Mafiosa ma anche in diversi film tra cui due lungometraggi del suo amico corso Éric Fraticelli: le Clan e Inestimable e uno di Olivier Marchal, Overdose.

Sarà presente nella nuova serie TF1 Commandant Saint-Barth gestita da Florent Peyre, “Interpreto il ruolo di un barbouze in cerca di una principessa” ha detto Corti. Più discreto, invece, per il momento riguardo alla nuova serie che girerà prossimamente per Canal +, ambientata in Corsica e con protagonisti i delinquenti.

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