Jean Gabin: Rara apparizione di sua figlia Florence e di suo nipote Jean-Paul, che hanno i suoi lineamenti e i suoi magnifici occhi azzurri

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Il resto dopo l’annuncio

Figlia di Jean Gabin e Dominique Fournier nata nel 1949, Florence Moncorgé-Gabin è venuta accompagnata dal figlio Jean-Paul al concerto della filarmonica Delon: l’ultimo Samurai organizzato l’8 novembre 2024 al Palais des Congrès di Parigi. Avendo le stesse fattezze del suo famoso papà, la figlia dell’attore morto il 15 novembre 1976 ne ereditò gli occhi azzurri cristallini, proprio come il nipote. L’occasione per lei di incontrare i due figli di Alain Delon, Anthony (accompagnato dalle figlie Loup e Liv) e Alain-Fabien, e la sua compagna Laura, ma anche tante personalità come Samy Naceri e la sua fidanzata Sofia Athena, Chantal Ladesou e suo marito Michel Ansault o Nelson Monfort o Pascal Praud e sua moglie Catherine.

Molto amici, Alain Delon e Jean Gabin hanno girato insieme tre film: Melodia nel seminterrato (1963), Il clan siciliano (1969) quindi Due uomini in città (1973). Intervistato da Il punto, Alain Delon aveva rivelato i segreti della loro incrollabile amicizia, iniziata quando si incontrarono negli anni ’60, poco prima delle riprese del loro primo film. “La prima volta che vidi Jean Gabin al cinema – in ogni caso la prima volta significativa – fu in Touchez pas au grisbi, di Jacques Becker. Ero a Saigon, nel 1954, un giovane soldato volontario. Se, in quel periodo, qualcuno mi aveva detto che avrei girato con lui, avrei riso dopo, quando ho fatto questo lavoro, nella mia mente, girare con Gabin è stato davvero l’apice. È stato il più grande, il più bello, il più importante“, ha confidato il padre di Anouchka Delon.

Jean Gabin era il “dio” di Alain Delon

Molto orgoglioso di aver potuto filmare con questo mostro del cinema francese, ha aggiunto: L’ho ammirato così tanto! E mi amava moltissimo. Lo sapevo perché si capiva subito quando a Gabin non piaceva. È stato terrificante. Non parlava nemmeno con le persone che disprezzava. Voltò la testa dall’altra parte. (…) Gabin, era il mio Dio.”

Un’amicizia durata fino alla morte di Jean Gabin, ormai quarantotto anni fa.

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