una svolta importante nel caso Depardieu?

una svolta importante nel caso Depardieu?
una svolta importante nel caso Depardieu?
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Il 7 dicembre 2023, la rivista “Complément d’investigation” ha dedicato un servizio a Gérard Depardieu: “Gérard Depardieu: la caduta dell’orco”. Molto più corrosivo del soggetto realizzato dieci anni prima, “Depardieu l’Insoumis”, che descriveva il rapporto eroso dell’attore con la Francia, questo documentario aggiornato tornava sulle accuse di stupro e violenza sessuale contro il settantenne.

Immagini rubate e contraffatte, denuncia Yann Moix

È stata soprattutto una sequenza trasmessa durante il soggiorno di Gérard Depardieu in Corea del Nord a suscitare l’indignazione generale. Datato 2018, mostra l’attore, mentre visita una scuderia, mentre fa commenti osceni. Uno di questi è indirizzato a un cavaliere di circa dieci anni: “Se [le cheval] galoppa e lei viene”.

Yann Moix, che lo ha accompagnato in questa visita anniversario – il regime nordcoreano festeggiava il suo 70° anniversario – è subito intervenuto, accusando la produzione di “Complément d’investigation” di aver rubato i giornalieri e di aver falsificato le immagini.

La direzione di France Télé non si è dissociata, si rammarica l’avvocato di Depardieu

Questo sabato, primo giugno, Jérémie Assous, avvocato di Gérard Depardieu, ha commentato su CNews la decisione del tribunale di ordinare alla casa di produzione dello spettacolo di consegnare all’attore le registrazioni corrispondenti alla sequenza controversa. Ciò, secondo Maître Assous, segnerà la vittoria legale del suo cliente: “Sono costretti a darci i giunchi, ma non ce li daranno mai, perché se ce li danno, dimostreranno la loro colpevolezza e poiché non ce li daranno, saranno condannati dal criminale tribunale per editing illegale”.

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Nel mirino dell’avvocato, il produttore Anthony Dufour, ma anche tre volti di France Télévisions: “Tristan Waleckx, Alexandre Kara e Delphine Ernotte [respectivement présentateur et rédacteur en chef de “Complément d’enquête”, directeur de l’information et directrice générale de France Télévisions, ndlr] convalidato il gioco di prestigio e la manovra. Invece di dissociarsi dal produttore esterno, si sono uniti e hanno sostenuto”.

France Télévisions e Anthony Dufour fanno appello

Prosegue l’avvocato: “Anthony Dufour e France Télévisions saranno citati davanti al tribunale penale per rispondere del montaggio illecito. L’unica difesa possibile per non essere condannati è dimostrare che ciò che trasmettono è vero”.

Da parte sua, France Télévisions ha reagito all’AFP: “Questa decisione è problematica perché porterebbe qualsiasi denunciante a pretendere l’urgenza in caso di disaccordo durante un servizio, il che sarebbe estremamente problematico per quanto riguarda la tutela della riservatezza delle fonti dei giornalisti”.

Il gruppo audiovisivo pubblico e la casa di produzione Hakiri, fondata da Anthony Dufour, hanno presentato ricorso.

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