Mohammad Rasoulof, Sebastian Stan e Karla Sofía Gascón… Ecco la nostra lista dei vincitori di Cannes 2024

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La 77esima edizione del Festival di Cannes si conclude questo sabato sera con la rivelazione dei vincitori della giuria presieduta dalla regista americana Greta Gerwig.

Dopo Justine Triet con “Anatomia di una caduta”, chi vincerà la Palma d’Oro e scriverà il suo nome nella Storia della Settima Arte?

Dopo due settimane di proiezione, il nostro inviato speciale della Croisette vi svela i suoi preferiti…

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Cannes 2024: un’edizione “hollywoodiana”.

È quasi l’ora del verdetto per il 77esimo Festival di Cannes. Un’ottima annata dove la concorrenza ha riservato poche sorprese e poche delusioni. Dopo la francese Justine Triet con Anatomia di una caduta, chi vincerà l’ambita Palma d’Oro? Mentre scriviamo queste righe, la presidente americana Greta Gerwig e la sua giuria sono riuniti sulle alture di Cannes per selezionare i 22 film che sono stati loro presentati dal 15 maggio. E stabilire un elenco di risultati che saranno discussi, dibattuti, contestati… e indiscutibili. In attesa di scoprirlo, il nostro inviato speciale sulla Croisette si è inventato il suo…

Palma d’Oro: “I semi del fico selvatico” di Mohammad Rasoulof

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Mahsa Rostami in “I semi del fico selvatico” – Piramide

Nella serata della competizione ufficiale, scandita da ottimi film, quella dell’iraniano Mohammad Rasoulof è arrivata a mettere fuori gioco la concorrenza. Semi di fico selvatico esamina la discesa agli inferi di un funzionario del regime di Teheran quando la rivolta delle donne interferisce con il suo nucleo familiare. Punteggiato da immagini di violenza della polizia nell’autunno del 2022, è un thriller politico e intimo che costituirà una pietra miliare. Il fatto che il suo autore e i suoi attori abbiano rischiato – e rischino ancora – la vita per filmarlo lo rende ancora più devastante.

Fuori dagli schemi: La sostanza di Coralie Fargeat

Gran Premio: “The Substance” di Coralie Fargeat

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Demi Moore in “La sostanza” – Festival di Cannes

Con il suo secondo lungometraggio, la regista francese firma il grande film horror femminista della sua generazione. Katherine Sparkle, la sua eroina, firma un patto con il diavolo quando il produttore del suo spettacolo di aerobica le mostra la porta sulla cinquantina. Iniettandosi uno strano farmaco, dà alla luce un doppio più giovane che a poco a poco vampirizzerà la sua esistenza. Demi Moore e Margaret Qualley sono favolose. E perché non meritarsi un premio di interpretazione congiunto.

Fuori dagli schemi: La merce più preziosa di Michel Hazanavicius

Premio per l’attore maschile: Sebastian Stan in “The Apprentice”

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Sebastian Stan al photocall di “The Apprentice”, martedì 21 maggio. -AFP

Molto prima di entrare alla Casa Bianca. Donald Trump era un giovane noioso che viveva all’ombra del suo ricchissimo padre. Il film di Ali Abbasi racconta come l’incontro con il solforoso avvocato vicino alla malavita Roy Cohn cambierà tutto. Disertore delle scuderie Marvel, Sebastian Stan si è infilato nei panni – e nella testa – dell’uomo più controverso d’America, evitando tutte le trappole della caricatura. La sua lunga marcia verso l’Oscar inizia a Cannes.

Outsider: entra Ben Whishaw Limonov

Premio Attrice Femminile: Karla Sofia Gascon in “Emilia Perez”

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Karla Sofía Gascón a Cannes – AFP

Se il film di Jacques Audiard non vincesse la Palma, premiare la sua star sarebbe ovvio. Dopo aver compiuto la sua transizione di genere otto anni fa, l’attrice spagnola interpreta il ruolo della sua vita in questa commedia musicale ibrida su un leader di un cartello che desidera diventare la donna che è sempre stata. Di volta in volta pericolosa, divertente, toccante e tragica, la sua performance è indimenticabile.

Outsider: dentro Mikey Madison Anora

Premio alla regia: Michel Hazanavicius per “Il bene più prezioso”

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“La merce più preziosa” di Michel Hazanavicius – Festival di Cannes

Il drammaturgo Jean-Claude Grumberg ha scelto la forma del racconto per raccontare ai bambini l’orrore della Shoah. Il direttore di L’artista ha optato per l’animazione per portarlo sullo schermo. Contrariamente ai canoni attuali, ha optato per uno schizzo 2D “vecchio stile” che gli permette di sottolineare la generosità dei Giusti e accentuare l’orrore dei campi. Pensata per illustrare la tragedia dei sopravvissuti, la storia immaginaria di una bambina salvata da una coppia di taglialegna polacchi è narrata da Jean-Louis Trintignant, che ne registrò le voci poco prima della sua morte.

Outsider: Paolo Sorrentino per Partenope

Premio per la sceneggiatura: Yorgos Lanthimos per “Kinds of Kindness”

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Emma Stone in “Kinds of Kindness” – Fox Searchlight

Che lo ami o lo odi, il tocco del regista greco è ormai riconoscibile tra mille. Con il suo fedele co-sceneggiatore Efthýmis Filíppou, ha immaginato tre storie da gustare come tre racconti per raccontare la schiavitù volontaria degli individui nel mondo contemporaneo. La compagnia, la coppia, le sette… Grazie a questo formato unico nella sua filmografia, il suo umorismo nero è più corrosivo e inquietante che mai.

Outsider: Sean Baker per Anora

Premio della giuria: “All We Imagine As Light” di Payal Kapadia

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Tutto ciò che immaginiamo come luce: infermiere indiane sull’orlo di un esaurimento nervoso? – Festival del cinema di Cannes

Dopo 30 anni di assenza dalla competizione di Cannes, il cinema indiano torna con l’antitesi assoluta dei blockbuster di Bollywood. Nella giungla urbana di Mumbai, il giovane regista Payal Kapadia dipinge il ritratto di due infermiere innamorate. Uno perché suo marito l’ha abbandonata per vivere all’estero, l’altro perché ama un uomo che la sua famiglia non ha scelto. Ciò che emerge è una dolce malinconia che permane a lungo dopo la proiezione.

Fuori dagli schemi: Uccello di Andrea Arnold


Jérôme VERMELIN a Cannes

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