Delphine Jariel è la fisioterapista e compagna di Kevin Mayer

Delphine Jariel è la fisioterapista e compagna di Kevin Mayer
Delphine Jariel è la fisioterapista e compagna di Kevin Mayer
-

Nei labirinti della vecchia Montpellier, dove è vivamente consigliato perdersi, ci incontriamo al café du MO.CO., il museo d’arte contemporanea della città dell’Hérault. Il patio è preziosamente morbido, lontano dal tumulto della città, dal sole cocente di quest’estate 2023 e dai 31 gradi di mercurio. Le panche di legno del cortile interno, ombreggiate dagli alberi, sono occupate da giovani lavoratori in telelavoro o da gruppi di amici che pranzano e resettano il mondo.

Vestita con un abito nero con motivi floreali bianchi, Delphine Jariel arriva puntuale. Il suo anello e le collane dorate ricordano i suoi capelli biondi, che lei legava indietro, lasciando risaltare i suoi occhi verdi. Ordina un caffè, va nel cortile interno, posa la tazza, appoggia le mani sul tavolo, si dimena e sorride. La 26enne dell’Hérault non è abituata a raccontare la sua storia e tanto meno a descrivere il suo rapporto personale e professionale con il campione di decathlon Kevin Mayer, ancora alla ricerca del suo biglietto per le Olimpiadi del 2024, con il quale ha avuto una relazione dal 2016, e di cui è fisioterapista dall’inizio del 2022.

Una “infanzia al mare” che l’ha fatta diventare una windsurfista di alto livello

Delphine Jariel è fortunatamente su un terreno familiare. Il caffè MO.CO. è un luogo dove lei e i suoi amici hanno le loro abitudini, Montpellier è la sua città e la regione la culla della sua infanzia. È cresciuta una decina di chilometri più giù, a Pérols, una cittadina di 10.000 abitanti, bagnata dal canale del Rodano. Si tuffa di nuovo in lei con piacere “infanzia al mare”dove la madre, insegnante di fisica in classe propedeutica, e il padre, dirigente, lo iscrissero a numerose attività: “Tennis, ballo, pianoforte, poi la vela, lo sport di mia madre, fino al windsurf. »

Come dimenticare quella prima volta su una tavola? “È stato durante un corso di vela con la scuola, a Carnon. Ne sono diventato subito un fan, perché amavo la sensazione di scivolare sull’acqua. È così dolce…” Poi si esercita in vacanza, con le sue due sorelle, Delphine Jariel in mezzo ai fratelli. Sua madre lo iscrisse al club nautico di Carnon. Poi, un giorno, arriva un nuovo allenatore, struttura, forma una squadra, che porta alle competizioni. Così è nato il suo gusto per la competizione.

La questione si fa seria, al punto che Delphine Jariel si unisce al Creps de Montpellier negli studi sportivi. Si è fatta un nome nel mondo del windsurf, ha vinto diversi titoli nazionali ed europei tra i giovani, per poi approdare al polo francese di Marsiglia. “Allora ero una delle cinque migliori francesi nella disciplina. » Prestazione encomiabile ma insufficiente per realizzare il sogno olimpico, perché la selezione è drastica, con un solo rappresentante per nazione. «E Charline Picon (medaglia d’oro a Rio 2016, poi argento a Tokyo 2020) era ad un livello ben al di sopra di noi”, ammette.

L’aneddoto la fa sorridere: durante la sua visita a Creps, incontra un certo Kevin Mayer, ma i due atleti non si parlano, ognuno racconta la propria vita quotidiana e la propria cerchia di amici. Si sono incontrati di nuovo qualche anno dopo, nel 2016, durante le Étoiles du Sport, un programma annuale di sponsorizzazione volto a riunire campioni e aspiranti a varie discipline. Questa volta si sono trovati bene, si sono rivisti a Montpellier e alla fine si sono ritrovati.

“Kevin è sia cerebrale che istintivo. Ha fiducia nei suoi sentimenti ma ha sempre bisogno di capire cosa sta facendo”

In questo momento, Delphine Jariel inizia…

-

NEXT Sandrine Kiberlain traumatizzata da un attacco subito a 17 anni