“Non ci interessa la religione”: Cyril Hanouna parla della morte di suo padre sull’orlo delle lacrime

“Non ci interessa la religione”: Cyril Hanouna parla della morte di suo padre sull’orlo delle lacrime
“Non ci interessa la religione”: Cyril Hanouna parla della morte di suo padre sull’orlo delle lacrime
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Cyril Hanouna invita a vivere insieme in pace, in Francia, qualunque sia la religione o l’assenza di religione.

Cyril Hanouna ricorda la morte di suo padre sull’orlo delle lacrime

Il presentatore di “TPMP” ha colto l’occasione per regolare i conti con Jean-Luc Mélenchon, che considera responsabile di “odio in Francia”.

09.10.2024

Questo 7 ottobre 2024, il conduttore ha voluto anche mostrare la differenza tra i francesi di tutte le origini pacifiche e coloro che parlano “troppa religione” e “invocano l’odio”.

Il presentatore di “TPMP” ha citato Jean-Luc Mélenchon come esempio da non seguire, in reazione a un intervento su BFMTV del conduttore Arthur, che accusava Jean-Luc Mélenchon di “aver gettato benzina sul fuoco” chiedendo di installare “Palestinian bandiere ovunque”.

In occasione dell’anniversario del massacro perpetrato in Israele l’anno scorso, il presentatore rimprovera il suo collaboratore Gilles Verdez, che accusa di sostenere Jean-Luc Mélenchon, colpevole di “portare questo conflitto in Francia”.

“Siamo soprattutto francesi, siamo tutti francesi, tutti vogliamo che le cose vadano bene”, assicura Cyril Hanouna sul set di “Touche pas à mon poste”, a proposito del conflitto israelo-palestinese e della guerra che infuria nel paese. Medio Oriente.

Molto commosso, Cyril Hanouna ha ricordato innanzitutto il ricordo di suo padre, un medico, morto in agosto, che “curava tutti”, senza preoccuparsi della religione. Dopo aver elencato, con i singhiozzi nella voce, nomi di origine straniera – quelli di infermieri che accudirono suo padre per “settimane e settimane”, senza chiedersi “se fosse ebreo o…”, perché “non davano maledizione» e «voleva solo una cosa, salvarlo» – denuncia Cyril Hanouna Jean-Luc Mélenchon, «che continua a incitare all’odio».

Per lui il fondatore della LFI è il “principale responsabile del conflitto in Francia”. Lui, al contrario, ritiene che bisogna “comportarci come tutte quelle infermiere che si sono prese cura di mio padre”. “Dobbiamo smettere di dirci”, afferma, “lui è per la Palestina, lui è per Israele”. “Non siamo sul posto, non ne sappiamo nulla”.

“L’unica cosa che vogliamo fare è poter convivere con i cattolici, con i musulmani, con gli atei, con gli ebrei… Non ci interessa la religione”, ha detto, aggiungendo con un grande gesto: “Parliamo anche noi molto sulla religione”.

Cyril Hanouna ha poi parlato del suo spettacolo, con un rammarico: “Sai qui, avevo molte donne velate tra il pubblico. Oggi ne ho meno e mi dà fastidio, perché ho voglia di ridere e scherzare con tutti, qualunque sia la loro religione”.

Un bellissimo omaggio alla convivenza su un set dove siamo più abituati agli scontri e alla presa in giro degli altri.

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