Adriana Karembeu vittima di un tentato stupro da parte di un regista

Adriana Karembeu vittima di un tentato stupro da parte di un regista
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In “Libre”, in uscita giovedì 2 maggio da Leduc, Adriana Karembeu racconta il suo viaggio formidabile e commovente, dall’infanzia in un paese comunista, dove la violenza paterna era all’ordine del giorno, fino al suo notevole successo sulle passerelle della moda.

L’ex top model, 52 anni, ripensa a un episodio traumatico, quando si è avventurata “timidamente nel mondo del cinema”. Adriana Karembeu è apparsa nel film “Prêt-à-porter” di Robert Altman (1994) e ha recitato in “Tre bambine” con Gérard Jugnot (2004) quando il suo agente le ha suggerito di incontrare “un regista per un progetto”, dice.

“Vado a casa sua da solo per l’incontro, sono abbastanza ingenuo da non insospettirmi perché è pomeriggio. Suono il suo campanello. Il regista, che ha già diversi film al suo attivo, mi accoglie con un sorriso, mi invita ad entrare e a sedermi. Dopo una breve discussione sulla sceneggiatura, si alza e si avvicina a me sul divano. Mette la mano sul ginocchio, poi all’improvviso si getta su di me, baciandomi violentemente. Sento la sua saliva sul mio viso e sul mio petto”, descrive nella sua autobiografia, di cui “Télé-Loisirs” ha presentato mercoledì un estratto in anteprima.

Adriana Karembeu dice che non ha lasciato che ciò accadesse. “Lo spingo via con forza, scioccato dal fatto che abbia osato attaccarmi. Ho trentacinque anni e ho trovato la forza necessaria per respingere questo famigerato predatore e fuggire. Se avessi avuto vent’anni, penso che sarei stata colpita più profondamente”, scrive. Si è poi rifugiata in casa e ha impiegato anni per trovare il coraggio di parlare con il suo agente di quanto accaduto. “Avrei dovuto avvisarvi, a volte è al limite, la sua reputazione lo precede”, risponde. Una reazione che la stupisce tanto quanto la disgusta.

La madre di Nina racconta ancora di aver rivisto il regista poco dopo l’aggressione in compagnia dell’allora marito, Christian Karembeu. “Qualche giorno dopo, mentre ancora taccio su questo attacco, abbiamo una cena romantica in un ristorante. E lì, come un pugno nello stomaco, vedo questo regista francese varcare la soglia, dirigersi verso il nostro tavolo, comportarsi assolutamente come se nulla fosse accaduto. Come se nulla fosse successo. Osa salutarmi davanti a mio marito, con la sua aria lasciva, quando ha tentato di violentarmi così recentemente”, ha scritto. Prima di concludere: “Resto impassibile, anche se nel profondo, grido con tutte le mie forze”.

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