Manu Chao – Viva Tu

Manu Chao – Viva Tu
Manu Chao – Viva Tu
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Diciassette anni dopo Radiolina, Manu Chao, l’ex Mano Negra, è tornato negli studi per proporre l’eccellente Viva Tu.

Pensavamo che fosse… desaparecido, sparito per sempre, inghiottito in fondo agli scaffali dei negozi di dischi e condannato ai revival delle playlist “classic rock” delle radio d’epoca dopo quattro album in studio in più di venticinque anni di carriera solista, a cui si aggiungono dodici anni con il suo ex gruppo, i Mano Negra. Naturalmente abbiamo ricevuto qualche cartolina esotica troppo rara sotto forma di singoli che ha prodotto per i suoi amici, accompagnati da concerti da solista, ma niente di veramente succoso da mettere tra le nostre orecchie.

Diciassette anni dopo La Radiolinache si avvicinava già al sound e alla produzione dell’eccezionale Clandestino e al suo stile unico basato su loop e voci filtrate su ritmi veloci e cantato in francese-spagnolo-inglese, Viva Tu rimane nella linea diretta dei suoi successori, quindi piuttosto lontano dai suoi inizi nel rock alternativo, diabolicamente energico, pulsante come nessun altro, con testi ultra-vendicativi cantati con questo accento parigino unico di Titi. Quindi sì, se potessimo chiamarlo el desaparecido, come cantava così bene, possiamo tranquillamente scommettere che i prossimi concerti dell’ormai fantasma – il revenant – in Francia e in tutto il mondo saranno pieni fino all’ultima fila, tanto ci è mancato colui che incarnava una forma piuttosto unica di un rock francese colorato, mescolato con Clash e musica sudamericana e/o ispanica, nato negli squat del 20° arrondissement di Parigi nella seconda metà degli anni ’80.

Confinato come durante l’epidemia di Covid, Manu Chao non ha avuto altra scelta che tornare a comporre, con l’accento sociale per cui lo conosciamo per i testi, evidenziando tutti coloro e anzi tutti coloro che erano in prima linea e hanno permesso al pianeta di continuare a girare, nonostante tutto. Inoltre, queste tredici nuove tracce, che il cantautore ha scritto e composto in particolare dalla sua tana di Barcellona, ​​monopolizzano tutti i sensi, a partire da questo tenace profumo di un mondo colorato, nonostante le circostanze e la tristezza mista a speranza di certe canzoni. Anche la vista, in vista delle prime clip trasmesse, girate in particolare a San Paolo, in Brasile, per una traccia militante contro l’uberizzazione del mondo, in omaggio ai… fattorini in scooter, diventati loro malgrado il centro dell’attenzione di coloro che non vogliono più scendere al ristorante locale. Oppure questo superbo duetto con Willie Nelson, sì, sì, il vero Willie Nelson, l’unico e solo, che condivide il microfono con Chao nella sorprendente “Heaven’s Bad Day”.

Manu Chao ci porta in un viaggio attraverso il suo mondo ispano-franco-anglo-americano-lusitano, per raccontarci meglio gli incontri che continuano a segnare la sua vita. Una sorta di diario di viaggio musicale ricco di influenze globali, una mappa del mondo disegnata su un pentagramma, questo nuovo album, un racconto di vita quotidiana dove l’umanità traspare in ogni canzone, è una chicca. Come tutti i bei viaggi.

Belkacem Bahlouli

Trova questa recensione del nuovo album in studio di Manu Chao e molti altri nel nostro numero 166, disponibile per il preordine.

Lunga vita a te è disponibile

Ecco la tracklist:

  1. Vecinos nel mare
  2. Il colore del tempo
  3. Fiume Perché
  4. Lunga vita a te
  5. Il giorno cattivo del Paradiso (con Willie Nelson)
  6. You Go (feat. Leeti)
  7. Cuore sul mare
  8. Quattro strade
  9. La Collilla
  10. Motoboy di San Paolo
  11. Tom e Lola
  12. Notte solitaria
  13. Così tante terre

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