Matteo Darmian e Nicolò Barella hanno assicurato che l’Inter è una grande squadra perché ‘sa reagire a critiche a volte eccessive’ dopo la vittoria di Venezia.
È stata una dura fatica per i nerazzurri alla Laguna questo pomeriggio, soprattutto perché hanno fatto la trasferta senza Henrikh Mkhitaryan, Hakan Calhanoglu, Yann Bisseck, Francesco Acerbi e Joaquin Correa, mentre Marcus Thuram e Benjamin Pavard erano solo in panchina.
L’unico gol della partita è andato a Darmian, pronto a deviare sulla ribattuta dopo che il tentativo di Lautaro Martinez gli era stato parato sulla traiettoria, ma ci voleva un legno per impedire il pareggio di Gianluca Busio.
“I punti erano la cosa più importante. Abbiamo visto che ogni partita è difficile, il Venezia ha dimostrato di essere organizzato e di qualità, ma noi abbiamo giocato bene e abbiamo portato a casa la vittoria”.
Darmian ha segnato 13 golth gol diversi dell’Inter rispetto ai difensori in Serie A in questa stagione, più di ogni altro club, quindi questo fa parte dello stile di calcio di Simone Inzaghi.
“Lavoriamo sulla mobilità in tutti gli ambiti, mi sono trovato al posto giusto nel momento giusto”.
Barella risponde ai critici dell’Inter
Con questo risultato l’Inter scavalca l’Atalanta nella classifica di Serie A e ha anche una partita in meno.
È anche l’unica squadra che ha partecipato alla Final Four della Supercoppa Italiana in Arabia Saudita ad aver vinto in Serie A questo fine settimana, con il pareggio di Milan, Atalanta e Juventus.
La pressione è stata maggiore sui nerazzurri, che hanno infilato un vantaggio per 2-0 perdendo la finale 3-2 contro i rivali del Milan.
“Dopo una sconfitta, soprattutto in un derby e con un trofeo in palio, è sempre difficile. Però questa è una grande squadra anche perché sa reagire a critiche a volte eccessive.
“Ci piace parlare sul campo. Ormai le partite sono tante in poco tempo, serve che tutti diano il loro contributo. Sappiamo che è difficile, ma anche meraviglioso essere in questa posizione per disputare un tour de force. È tutta la squadra che vince, non solo gli 11 che partono”.