Grazie ad un intervento del re Mohammed VI, il Marocco ha recentemente ottenuto il rilascio di quattro agenti francesi della Direzione generale della Sicurezza esterna (DGSE), detenuti dal 1° dicembre 2023 dalla giunta in Burkina Faso. Il regno, tuttavia, avrebbe effettuato un pagamento in cambio del servizio ricevuto.
Secondo una fonte diplomatica francese, il presidente della Transizione del Burkina Faso, capitano Ibrahim Traoré, avrebbe chiesto circa 150 milioni di euro per ottenere la liberazione dei quattro agenti francesi della Direzione generale della Sicurezza esterna (DGSE), accusati di spionaggio, rivela Le Monde. Una somma che il Marocco avrebbe pagato. “Il Marocco ha pagato 60 milioni di euro e ha donato attrezzature ai burkinabé”, dice una fonte vicina alla Direzione generale marocchina degli Studi e della Documentazione (DGED). Tali informazioni verranno però “formalmente” smentite dalla DGSE.
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I quattro agenti francesi della Direzione generale della sicurezza esterna (DGSE) sono stati arrestati il 1° dicembre 2023, al loro arrivo a Ouagadougou mentre erano in missione ufficiale presso l’Agenzia nazionale di intelligence burkinabé, con la quale la DGSE ha continuato a collaborare nonostante le deterioramento delle relazioni tra Francia e Burkina Faso. Avevano dei lavori di manutenzione del computer da fare. Accusati di spionaggio, furono imprigionati in Burkina Faso. La mediazione del Togo e degli Emirati per ottenerne la liberazione non ha avuto successo. Solo l’intervento del re Mohammed VI, il cui regno intrattiene buoni rapporti con Ouagadougou, ha dato i suoi frutti.
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Emmanuel Macron “ha parlato ieri, mercoledì 18 dicembre 2024, al telefono con […] Il re Mohammed VI, re del Marocco, per ringraziarlo calorosamente per il successo della mediazione che ha reso possibile la liberazione dei nostri quattro connazionali trattenuti da un anno in Burkina Faso”, ha reagito l’Eliseo in un comunicato stampa.
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