Sarah Jollien-Fardel, Claude Simon, Daniel Cordier… – Libération

Sarah Jollien-Fardel, Claude Simon, Daniel Cordier… – Libération
Sarah Jollien-Fardel, Claude Simon, Daniel Cordier… – Libération
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Romani

Sarah Jollien-Fardel, il Lungo

Sabine Wespieser Editore, 160 pp., €18 (ebook: €13,99).

Lo capiamo molto rapidamente: la narratrice Rose si ritrova rinchiusa in una stanza boscosa attaccata a una corda. Per quello ? Bisogna ascoltare la storia di questa donna, l’ovvio incontro con il suo amante Camil all’età di 6 anni, il loro ricongiungimento a Losanna molti anni dopo, la nascita inaspettata della loro figlia Anna e il dramma che la porterà a terra. Come nel suo bellissimo primo romanzo, Il suo preferito, La scrittrice svizzera Sarah Jollien-Fardel ambienta una storia nelle montagne del Vallese, con il suo arredamento rustico e gli affluenti familiari. La nonna amata e forte gestisce il bar insieme al padre, la madre, che spesso aveva “gli animali”, muore, il fratello si allontana. Rose ricostruisce, dalla sua strana prigionia, e con tenero affetto, un universo benedetto, a volte doloroso. L’autore riesce a ribaltare l’idea che possiamo avere di violenza e crudeltà e, da buon libraio, immagina un personaggio tranquillizzante che legge attraverso le porte. F.Rl

Lettera

Claudio Simone, “Il mio lavoro di scrittore non ammette alcuna concessione ai miei occhi.” Lettera a Federico Sindaco

Presentazione di Mireille Calle-Gruber. Les éditions du Chemin de fer, 32 pp., 11€.

Premio Nobel nel 1985, Claude Simon si recò in URSS l’anno successivo su invito dello scrittore kirghiso Tchinguiz Aïtmatov, vicino a Gorbaciov, per un forum internazionale destinato a riflettere “Agli obiettivi dell’umanità nel terzo millennio su scala globale”. Tra i partecipanti, James Baldwin, Yachar Kemal, Arthur Miller, la fotografa Inge Morath, l’attore Peter Ustinov e il futuro direttore generale dell’UNESCO, il biologo Federico Mayor. Il Forum Issyk-Kul, così chiamato perché si è svolto sulle rive del lago Issyk in Kirghizistan, si è rivelato così deludente che Claude Simon si è rifiutato di firmare la dichiarazione finale, accusato di “puerilità”, Di “enfasi vuota”, e pubblicò il romanzo nel 1988 l’Invito (Mezzanotte), una satira devastante. Nel frattempo, nel novembre 1986, Federico Mayor inviava una versione francese modificata che Claude Simon restituì firmata e accompagnata da una lettera qui riprodotta per la prima volta. Esprime la sua fede nella creazione. “Mi aspettavo che venisse posta e discussa la domanda: ‘Cos’è l’arte? Qual è la sua funzione, il suo status nella società, i suoi poteri, quale ruolo può svolgere nella lotta contro “l’oscurantismo, la tirannia e lo sfruttamento”? questi termini che compaiono nella dichiarazione di intenti del forum. Coglie l’occasione per discutere della sua situazione “marginale” : “Sono stato respinto quasi all’unanimità nel mio paese”. Cl.D.

Storia

Daniele Cordier, Retro-caos. Memorie

Gallimard “Testimoni”, 370 pp., 22€ (ebook: 15,99€).

Che abbiano apprezzato le opere storiche di Daniel Cordier (a cominciare dal Repubblica delle Catacombe) o guardato le sue autobiografie (Alias ​​Caracalla soprattutto), i lettori che conoscono lo speciale itinerario dell’ex segretario di Jean Moulin potranno andare avanti. Per altri, le sue Memorie offriranno un resoconto vivace di un uomo che ha vissuto tre vite. Quella di un francese libero desideroso di combattere che, in mancanza di un incarico militare, accetta di paracadutarsi a capo della segreteria del delegato del generale de Gaulle e assiste in prima fila alla fondazione del Consiglio nazionale della Resistenza; quella di un neofita che, sommamente sprezzante dell’arte contemporanea, diventa mercante di quadri e agente di Dubuffet – non senza scontri con questo pittore dal carattere rude; quella di un attore della Resistenza che, respinto dagli attacchi sferrati contro Jean Moulin da Henri Frenay, leader del movimento Combat, si trasforma in storico per difendere il suo ex capo con le armi della scienza. Una magnifica testimonianza di un impegno posto sotto il segno dell’ardore e della passione. OW

Psico

Isabelle Bedouet, Impostori. Landru, Petiot, Romand e altri

Immagine, 192 pp., 20 €.

Se facessimo il punto su tutte le “cose brutte” portate da Internet e dai (a)social network, citeremmo la proliferazione di truffe, imbrogli, prevaricazioni e altre trappole idiote. L’anonimato, il fatto di agire “a distanza”, senza contatto, le sottigliezze della tecnologia digitale e l’espansione della credulità hanno aiutato molto. Certo, usurpatori, ladri e ingannatori sono sempre esistiti: non c’è luogo né tempo in cui gli individui non abbiano lottato per “assumendo false identità, titoli “loschi” e inventando storie con lo scopo di strappare agli altri “oggetti”, come beni, potere o addirittura amore”, o addirittura spinto fino al crimine. Alcuni sono diventati famosi, come Landru, il “Barbablù del Gambais”, Marcel Petiot, l’uomo dai mille volti, capace di trovare la sua preda tra chi fugge dalle persecuzioni naziste, o il falso medico Jean-Claude Romand, che, “Preso nel ciclo delle bugie, arriverà al punto di commettere un quintuplo omicidio”. Quali sono le personalità di questi impostori? Sono psicosi? La “perversione” è sufficiente a spiegare i loro abusi? Psicoterapeuta: glielo dobbiamo già Il delitto delle sorelle Papin (Imago, 2016) -, Isabelle Bedouet analizza qui il percorso sociale, intellettuale, emotivo e psicologico di sette impostori (Landru, Petiot, Romand, Léa Papin, Paul Grappe, “il travestito dei ruggenti anni Venti”, Gilbert Bourdin, il “divino rinnovatore del mondo”, e l’anonimo Gabriele, “mezzo angelo e metà demone”), visitare il “dietro le quinte oscuro” delle loro esistenze, e lì scopre “Universi insospettabili, enigmatici, uno più sorprendente dell’altro”. RM

Filosofia

Flora Bastiani, Filosofia della terapia intensiva

Il Circolo Ermeneutico, 258 pp., €23.

Il sottotitolo dichiara esplicitamente lo scopo del libro: “Pensare al rapporto tra terapia intensiva, terapia intensiva e prelievo di organi”. E questo oggetto è evidentemente tanto complesso quanto prezioso, perché si tratta di dire cos’è un essere umano, cos’è una persona, cos’è un soggetto – nel momento stesso in cui, nella malattia irreversibile, il coma artificiale, la sedazione , in prossimità della morte, ci ritroviamo “pulito” e dove le caratteristiche che definiscono la vita e l’esistenza sembrano scomparire. Filosofo, docente all’Università di Tolosa-Jean Jaurès, membro del gabinetto del Comitato Etico Ospedaliero dell’Ospedale Universitario di Tolosa, specialista del pensiero di Lévinas e Maldiney, Flora Bastiani, in quest’opera collocata tra “Analisi documentaria e teorica” (che comprende quattro interviste ad infermieri di diversi servizi sanitari, terapia intensiva, traumatologia, terapia intensiva, ecc.), offre di entrare “nell’universo sanitario con sguardo filosofico”, continuando a sviluppare a “microfilosofia delle relazioni”, centrato suatto della cura, sulla teorizzazione di tale atto sistematico, epistemologico, da cui a “scienza infermieristica”, E “conoscenze specifiche per la cura”, distinto dalla conoscenza medica. Cosa è “il caregiver fa emergere, attraverso il suo atto di cura” ? Costruendo a “sfera intermedia” dove gli altri possono “vieni e riparati”,fare il loro posto lì, “chi accudisce crea un’accoglienza, una sofferenza intera, avvolgente, non per alleviarla, ma per permettere all’esistenza di non risolversi”. RM

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