Fino al 19 gennaio, il Petit Palais de Paris apre per la prima volta le sue porte all’arte urbana. La mostra “We are here” offre un dialogo ricco, sorprendente e talvolta irriverente tra la collezione permanente del museo e le opere impegnate di tredici street artist internazionali.
Enormi ali piantate sull’ingresso monumentale del Petit Palais, piccole ali che si allargano maliziosamente sulle sculture delle collezioni permanenti, o ancora una gigantesca bomba di vernice che emerge dal pavimento a mosaico del 1900… Con la mostra “Noi siamo qui”, è una vera e propria esplorazione dell’arte urbana che il museo parigino offre ai suoi visitatori.
Questa mostra unica è un’idea di Mehdi Ben Cheikh. Vent’anni fa, l’uomo aprì a Parigi una galleria dedicata alla street art. Da allora, questo appassionato ha continuato a far conoscere l’arte urbana a quante più persone possibile dando visibilità agli artisti di questo movimento.
La mostra “We are here” rappresenta una sfida per Mehdi Ben Cheikh: portare l’arte urbana nell’ambiente molto tradizionale dell’istituzione museale. La sua scelta ricadde sul Petit Palais, perché nel XVIII secolo, su questo terreno, sorgeva il Palais de l’Industrie in cui si teneva il Salon des Refusés, nel 1863, il salone dei pittori non graditi alle mostre ufficiali. Artisti che hanno poi lasciato il segno nella storia dell’arte, come Edouard Manet. “Penso che la nostra epoca sarà segnata anche dalla street art. È un’intera generazione che impone i suoi codici estetici”, indica Mehdi Ben Cheikh alla sfilata Vertigo del 1° gennaio.
Scuotere i codici
Al Petit Palais di Parigi, attraverso un tour di nuove opere, accessibili gratuitamente – poiché la street art dovrebbe essere vista gratuitamente per strada -, il museo storico offre un dialogo unico tra la collezione permanente e anche la spettacolare architettura del luogo, e il lavoro impegnato di tredici artisti di strada provenienti da tutto il mondo.
Così Shepard Fairey, Invader, D*Face, Seth, Cleon Peterson, Hush, Swoon, Vhils, Inti, Add Fuel e persino Conor Harrington investono l’istituzione parigina con opere monumentali per creare legami con le collezioni del museo.
Già il titolo della mostra dà il tono: “Noi siamo qui”, in francese “nous sont là”. Un modo per segnalare l’ingresso spettacolare e dirompente dell’arte urbana nel mondo istituzionale dell’arte classica, dandole così visibilità e legittimità.
Figurazione, astrazione, collage, pittura, stencil o anche scultura, la mostra è un’occasione per realizzare la diversità dell’arte urbana, ma anche un modo di dissacrare il luogo, di sconvolgere i codici consolidati, che sono il DNA stesso dell’arte urbana .
Oggetto radio: Ariane Hasler
Adattamento web: Lara Donnet
“Siamo qui – un’esplorazione dell’arte urbana al Petit Palais”, Petit Palais, Parigi, dal 12 giugno 2024 al 19 gennaio 2025.