Thomas Hirschhorn, uno degli artisti visivi svizzeri più apprezzati, espone attualmente in una galleria parigina. Spinto da questioni attuali, gli piace creare opere che uniscono, in varie forme, arti visive e politica.
“Restiamo attenti a ciò che hanno fatto gli artisti. È lì che possiamo imparare qualcosa sul mondo di oggi, questo mondo complesso e in difficoltà”: Thomas Hirschhorn ama lavorare con il cartone, creare a partire da collage e soprattutto interrogarsi sull’attualità con i suoi arte.
L’artista visivo svizzero sta attualmente esponendo le sue opere nella Galerie Chantal Crousel, nel cuore del Marais a Parigi. Ha installato una serie di pannelli di cartone su cui sono fotocopiate opere della storia dell’arte, il tutto accompagnato dalla seguente domanda: “Cosa possiamo imparare dall’arte per comprendere il mondo di oggi?’
Sembrano post di Instagram
Questi pannelli sembrano post di Instagram accessibili su un telefono cellulare. Esempio tra gli altri, sotto una fotografia del gruppo Dada, movimento dell’inizio del XX secolo, risponde alla questione dell’apprendimento possibile con la parola “disobbedienza”, o “disobbedienza”.
“Ho fatto questo lavoro perché viviamo in un mondo di guerre che i politici giustificano sempre con la storia. Ho l’impressione che dobbiamo smetterla con questo. Il che ha senso per capire il mondo in cui ci troviamo, è la storia dell’arte” continua l’artista.
“Essere presenti e produrre”
Thomas Hirschhorn, nato nel 1957 a Berna e formatosi a Zurigo, vive in Francia da 40 anni. È uno degli artisti visivi più riconosciuti nell’arte contemporanea, uno dei pionieri dell’arte nello spazio pubblico, dove propone il suo concetto originale di creazione: “Sii presente e produci”.
Noto spesso che i musei sono pieni, prova che le persone hanno ancora interesse a dedicarsi all’arte.
Nel 2004 la sua mostra “Swiss Swiss Democracy” al Centro culturale svizzero di Parigi, in cui criticava la Svizzera e le sue élite politiche, suscitò scalpore. Lo scandalo ha causato una perdita di un milione di franchi nel budget di Pro Helvetia.
Mescolando arte, poesia e politica
Appena 20 anni fa, l’artista ha creato un museo precario in una capanna ai piedi di un complesso di case popolari nella periferia parigina. Vi espose importanti opere grazie ai prestiti del Centre Pompidou: Warhol, Duchamp e Dalì.
Per diverse settimane vengono organizzati laboratori per i residenti. “Oggi noto spesso che i musei sono pieni, prova che le persone hanno ancora interesse a confrontarsi con l’arte. È promettente”, si rallegra l’artista.
>> Leggi anche: La scultura Robert Walser di Thomas Hirschhorn è aperta al pubblico
Nel 2019, davanti alla stazione di Bienne, ha realizzato un’installazione attorno allo scrittore Robert Walser, un’installazione in continua trasformazione. “Perché l’arte ci permette di vedere le cose ogni giorno in modo nuovo, a differenza della politica”, sostiene l’artista.
Attualmente Thomas Hirschhorn sta preparando un progetto per Ginevra. Nel 2026 si trasferirà nel Pavillon Sicli situato nel quartiere Acacias. Sarà sempre presente, 12 ore al giorno per 77 giorni, per un omaggio alla filosofa francese Simone Weil.
Oggetto della radio: Anne Fournier
Adattamento web: Raphaël Dubois