André Steiner: una nuova visione della fotografia

André Steiner: una nuova visione della fotografia
André Steiner: una nuova visione della fotografia
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GUSTAV JANOUCH RACCONTA NELLE SUE CONVERSAZIONI CON KAFKA:

“Nella primavera del 1921 furono installate a Praga due di queste cabine per foto istantanee, appena inventate all’estero, che registravano su un foglio di carta sedici diverse espressioni del soggetto, o forse anche di più. Arrivando da Kafka con una di questa serie di foto, ho dichiarato con tono compiaciuto: “Per poche corone puoi farti fotografare da tutte le angolazioni”. Questo dispositivo è un Conosci te stesso meccanizzato.

– Probabilmente intendi: Fraintendetevi! disse Kafka con un bel sorriso.

Io protesto:

” Cosa intendi ? La fotografia non mente, però!

– Chi ti dice che non sta mentendo? »

Kafka appoggiò la testa sulla sua spalla:

“La fotografia lega lo sguardo alla superficie delle cose e in genere ne mimetizza la natura nascosta, che non fa altro che filtrare come un commovente chiaroscuro attraverso la loro fisionomia.

Gli obiettivi più precisi non possono catturarlo. Solo la sensibilità può farlo, e a tentoni.

Credi forse che la realtà insondabile, che in tutte le epoche passate legioni di poeti, scienziati e altri maghi hanno affrontato nell’angoscia dei loro desideri e delle loro speranze… che questa realtà che ci ruba costantemente, ora la raggiungeremo semplicemente premendo il pulsante di un meccanismo da quattro penny?… Ne dubito.

Questo dispositivo automatico non rappresenta un miglioramento dell’occhio umano, rappresenta soltanto una vertiginosa semplificazione dell’occhio della mosca.” (Gustav Janouch, Conversazioni con Kafkaedizione Maurice Nadeau, traduzione Bernard Lortholary, 1998.

L’ospite

FRANCESCO CHEVAL

Nato nel 1954 a Belfort, François Cheval vive e lavora a Chalon-sur-Saône, la città dell’invenzione della fotografia.

Formatosi in storia ed etnologia, François Cheval ha lavorato come curatore di musei dal 1982, successivamente nella conservazione dei musei del Giura, al museo Léon Dierx a Reunion, per concludere la sua carriera al museo Nicéphore Niépce a Chalon-sur-Saône. Dal 1996 al 2016, in qualità di direttore del Museo della fotografia, si è impegnato a liberare la fotografia dai suoi presupposti e a presentare l’originalità del “fotografico” attraverso una museografia e un discorso rinnovato.

Nella continuità dei progetti sviluppati fuori dai musei, continua oggi la sua attività di direttore artistico e curatore di mostre, cercando di sfidare le certezze del mezzo e del mondo della fotografia, creando momenti di scoperta, interrogazione e, forse, piacere.

François Cheval ha fondato il Museo della fotografia di Lianzhou con Duan Yuting (2017-2021) e oggi è il direttore del Centro fotografico Mougins da lui creato nel 2020.

ha pubblicato in particolare:

« La prova del museo », Studi fotografici (n. 11, 2002)

« Conservare ed esporre fotografie al museo »,

« Delusione, malinconia e incomprensione, contro l’inevitabilità della visita al museo: finzione coerente o ultima chance del museo della fotografia », Musei e collezioni pubbliche di Francia (n. 251, 2007);

« Il museo impossibile della fotografia: l’era delle collusioni », in Mostra e media, fotografia, cinema, televisione diretto da Olivier Lugon (L’Âge d’homme, 2012);

e con Yasmine Chemali, La fabbrica delle illusioni (Museo Sursock, 2019).

E più recentemente, “ Il corso Herschel, la costruzione dell’idea di valore in fotografia » (Fotografica, n°8. 2024)

Archive sonore

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La mostra al Museo di Arte e Storia dell’Ebraismo

LA MOSTRA

Nell’ambito delle Olimpiadi della Cultura, il mahJ dedica una mostra al fotografo di origine ungherese André Steiner, pioniere della Nuova Visione, che espresse il suo talento catturando corpi atletici e in movimento nella Parigi degli anni ’30.

Mahj
©Radio Francia -André Steiner

Il libro degli ospiti

Edizioni Le bec en l’air
© Radio Francia -François Cheval & Arnaud Cathrine

QUELLO CHE AMIAMO ANCORApubblicato da Le Bec en l’air

L’album di famiglia intimo e sensuale di un grande fotografo degli anni ’30 Fotografie André Steiner. Testi François Cheval & Arnaud Cathrine.

André Steiner è uno dei principali rappresentanti della New Vision, un movimento fotografico che, negli anni ’20 e ’30, partecipò al movimento d’avanguardia europeo caratterizzato dall’effervescenza di tutte le forme d’arte.

L’originalità di questo libro sta nel fatto che si concentra su un episodio della vita privata di Steiner, sul suo incontro con la futura moglie, Lily, e su dieci anni intensi e appassionati della loro storia sentimentale e familiare. Le foto del libro, riprodotte da stampe originali d’epoca, mostrano che l’artista ha trattato soggetti profondamente intimi con le stesse esigenze estetiche del resto del suo lavoro. Appassionato del nudo, André Steiner fa del suo corpo e di quello della moglie il soggetto della sua ricerca artistica. I nudi di Lily sono tra i più belli della fotografia degli anni ’30, combinando rigore tecnico e precisione del movimento con sensualità. E quando nasce Nicole, la loro figlia, è lo stesso amore che traspare nelle foto della maternità, immagini di felicità apparentemente infallibile.

Come scrive François Cheval, curatore del museo Niépce, il fotografo “non riusciva a separare la creazione dalla realtà” e “ha colto la fotografia dello spazio familiare come un’opportunità e un tentativo intellettuale e artistico. »

Alla fine del libro sono riprodotte in facsimile le prime pagine e gli articoli di stampa dell’epoca contenenti le foto di André Steiner. Lo scrittore Arnaud Cathrine, il cui gusto per le storie di famiglia è ben noto, amplia questo raro album con un ritratto di Nicole, la figlia ancora vivente di André e Lily, che ha intrapreso un lungo e paziente lavoro per far conoscere questa storia sconosciuta di suo padre lavoro.

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