10 chiavi per comprendere l’architettura di un edificio in 3 minuti

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Comprendere l’architettura in 10 semplici metafore

Cosa distingue una bike room da un capolavoro architettonico?, si chiedono Andrea Simitch e Val Warke, autori del libro Il linguaggio dell’architettura, I 26 concetti chiave (Dunod). In effetti, ogni costruzione non è necessariamente un punto di riferimento in architettura, poiché ha una funzione? Per i due autori, professori emeriti, “l’architettura è definita dal progetto estetico che la implica (…) Forse potremmo dire che l’architettura, proprio come il linguaggio poetico, è dotata di un certo ‘spessore’”.

Definire il linguaggio dell’architettura è quindi particolarmente complesso, come avvertono Andrea Simitch e Val Warke, che vedono la trappola nel ridurre i concetti a “semplici esercizi di decodifica”. Volevano quindi che il loro lavoro non fosse un lessico esaustivo delle idee architettoniche, ma piuttosto un’introduzione ai fondamenti della disciplina: elementi fisici come la struttura, i materiali, ma anche quelli più immateriali come la luce e il movimento. Usando metafore intelligenti, il libro aiuta a comprendere meglio l’architettura. Tra i 26 concetti chiave del libro, ne abbiamo ritenuti i dieci più suggestivi, pur tenendo presente l’inesauribilità di questa selezione.

1. Il concept: la guida al progetto

“Radicato in semplici astrazioni, il concetto è tuttavia il punto di partenza di un processo che generalmente sfocia in un progetto complesso. » Gli autori paragonano così la progettazione architettonica a un viaggio, il cui concetto indica la destinazione, fornendo all’architetto i remi e il timone. Più che una soluzione, è un itinerario che guida il progetto, evolvendosi man mano che procede.

Per Simmons Hall, residenza universitaria del MIT a Cambridge (2002), Steven Holl ha utilizzato il concetto di spugna per progettare questo edificio dall’aspetto poroso e proteiforme.

cavalletto/Getty Images

2. Il contesto: il rapporto con il mondo esterno

Un edificio non esiste mai da solo, ma è sempre ancorato al contesto, con il quale mantiene ogni tipo di relazione: “platonico, fortuito, simbiotico o dannoso”. Il dialogo tra l’opera e il suo contesto dipende dall’interpretazione che vogliamo darle, essendo il contesto in grado sia di dare significato alla costruzione sia, al contrario, di farle perdere significato. Altro concetto chiave dell’opera, l’ambiente, legato al contesto, presuppone un sottile equilibrio tra sfruttamento e valorizzazione dello stesso.

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