Sconosciuta al grande pubblico, la talentuosa fotografa Arlette Rosa Lameynardie ha offerto uno sguardo diverso e sensibile alla Martinica dagli anni ’60 agli anni ’80. Scoprite con questo documentario il viaggio di una donna, una reporter appassionata il cui patrimonio fotografico testimonia la trasformazione della società martinicana.
Nel 1961, Arlette Rosa Lameynardie arriva in Martinica, una giovane donna discreta accompagnata dalla sua macchina fotografica. Fu una delle prime donne a esercitare lì la professione di fotografa. Tra gli anni ’60 e ’80 ha immortalato molte scene della vita martinicana ma anche molti luoghi.
Una foto è interessante solo se dice qualcosa.
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Arlette Cohen-Rosa è nata nel 1930 a Parigi. Bambina clandestina durante la Seconda Guerra Mondiale, inizia la sua carriera di fotografa nel 1948 e realizza i suoi primi reportage per la stampa comunista: Umanità, Questa serae la rivista Saluti.
Nel 1961 si trasferisce in Martinica, con il marito Alain Lameynardie. Aprì il suo studio fotografico a Fort-de-France e si appassionò alla cultura locale e alle condizioni di vita degli abitanti, in particolare di contadini e pescatori.
Nel 1964 si fece un nome realizzando un reportage fotografico del viaggio ufficiale del generale de Gaulle in Martinica, durante il quale il capo dello Stato escluse qualsiasi modifica dello statuto dipartimentale della Martinica, nonostante l’opinione espressa da parte della popolazione durante consultazioni elettorali. Le sue foto furono pubblicate nell’edizione speciale del quotidiano France-Antilles, pubblicata il 24 marzo 1964.
Dopo aver fondato lo studio Fort-de-France, si dedica alla scrittura. I suoi libri per bambini e la sua collezione di foto arricchiscono il patrimonio culturale della Martinica e sono oggi conservati negli archivi dipartimentali.
Nel 2017, gli Archives du Morne Tartenson hanno esposto una retrospettiva del suo lavoro intitolata “Un mondo che cambia. La Martinica vista da Arlette Rosa-Lameynardie 1960-1980”.
Pioniera come fotografa donna in Martinica, Arlette Rosa-Lameynardie ha catturato con finezza i paesaggi, le espressioni e i volti di un’epoca passata, lontana da ogni folklore. Come Henri Cartier-Bresson, Willy Ronis e Robert Doisneau che ammirava, sapeva porre umilmente il suo obiettivo al livello di un uomo, di una donna e di un bambino.
Al di là dell’attività professionale, nutre un particolare interesse per il territorio e uno sguardo sociologico alla sua popolazione e al suo ritmo quotidiano. Arlette Rosa Lameynardie è particolarmente interessata au mondo contadino e quello dei pescatori.
È un’immaginazione quella in subbuglio davanti alle foto di Madame Lameynardie.
Freddy VaudranResponsabile delle collezioni iconografiche
Nel 2001, la collezione fotografica Arlette Rosa Lameynardie ha arricchito gli archivi con immagini della Martinica scattate tra il 1960 e il 1980. 20 anni di testimonianze che raccontano la trasformazione della società.
L’impegno di Arlette Rosa Lameynardie per la giustizia sociale e il suo sogno di un mondo senza razzismo traspare in tutti i reportage da lei realizzati.
Come i grandi fotografi umanisti, Arlette Rosa-Lameynardie condivide con umiltà e sensibilità, attraverso le sue foto, l’essenza della vita martinicana e lascia dietro di sé un prezioso patrimonio artistico e sociale.
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Durata: 52 minuti
Scrivere: Arlette Paquit & Virginie Berda
Realizzazione: Virginia Berda
Produzione: Les Beaux Docs e 13 prodotti
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