Lo rivelano gli architetti responsabili della progettazione del Centre Pompidou del 2030

Lo rivelano gli architetti responsabili della progettazione del Centre Pompidou del 2030
Lo rivelano gli architetti responsabili della progettazione del Centre Pompidou del 2030
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Conosciamo i nomi degli architetti incaricati di immaginare il Centre Pompidou del 2030. Il duo franco-giapponese Nicolas Moreau e Hiroko Kusunoki è stato scelto per ideare il progetto architettonico dell’istituto culturale. Si tratta della stessa agenzia incaricata nel 2015 di progettare il Museo Guggenheim di Helsinki (Finlandia). È anche l’autrice del padiglione centrale del campus Sciences-Po Parigi.

Al suo fianco, anche la messicana Frida Escobedo farà parte del progetto di masterplan culturale del museo parigino. L’architetto ha guadagnato l’attenzione internazionale quando è stata scelta nel 2022 per rinnovare l’ala d’arte moderna del Met, leggendario museo di New York.

Intenzioni

Nicolas Moreau e Hiroko Kusunoki lavoreranno per riorganizzare gli spazi e riorganizzare le funzioni.in modo più razionale e leggibile“All’interno dell’edificio, secondo il Centre Pompidou. Gli architetti devono rispettarlo”DNA” del luogo e “l’attuale architettura dell’edificio”, progettata dall’italiano Renzo Piano e dal britannico Richard Rogers, ripensandola “usi affinché corrispondano meglio alle esigenze degli utenti e degli utilizzatori“.

Vogliamo proiettare l’edificio nel futuro senza aggiungere una stratificazione che sarebbe anacronistica“, ha detto alla stampa Nicolas Moreau questo giovedì 20 giugno 2024. “Ciò che volevamo fare era sviluppare un progetto che fosse al tempo stesso rispettoso dell’edificio e che avesse a cuore “la preoccupazione per l’innovazione”.“, ha spiegato il presidente del museo, Laurent Le Bon.

Tra le opere previste, un centro “New Generation”, “dedicato al relax, alla pratica artistica e alle funzioni ludiche” sarà allestito. I diversi spazi espositivi saranno “reinventato” e spazi di presentazione o esposizione saranno integrati nella Bpi (biblioteca informativa al pubblico), anch’essa rinnovata. Quanto alla grande piazza antistante il museo, denominata “La Piazza”, sarà riqualificata per ospitare stand. invitare i passanti”Sedersi“.

Un progetto XXL al lavoro

Il Centre Pompidou, che accoglie più di tre milioni di visitatori ogni anno, dovrà chiudere i battenti nel settembre 2025 per un lungo periodo di lavori, e riaprire nel 2030. La rimozione dell’amianto dalle facciate e la ristrutturazione dell’intero edificio, inaugurata nel 1977, essere effettuato. Le persone a mobilità ridotta beneficeranno di una migliore accessibilità. Inoltre è prevista la sicurezza antincendio e l’ottimizzazione energetica dell’edificio.

Il budget stimato per quest’opera è di circa 262 milioni di euro, finanziati dallo Stato. Attraverso questo progetto, il Centre Pompidou desidera creare “un nuovo grande progetto culturale reinventando l’utopia originaria“, in modo da “rispondere alle sfide culturali, sociali e ambientali dei prossimi anni“.

In totale, nel 2023, a seguito della pubblicazione del bando di concorso, sono state presentate più di 80 domande. Una giuria internazionale presieduta da Laurent Le Bon ha poi preselezionato, nell’agosto dello stesso anno, sei squadre.

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