Al Mougins Photo Center, la mostra “Oltre le apparenze” vi farà riflettere

Al Mougins Photo Center, la mostra “Oltre le apparenze” vi farà riflettere
Al Mougins Photo Center, la mostra “Oltre le apparenze” vi farà riflettere
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L’artista multimediale americano Bayeté Ross Smith, noto per il suo approccio unico alle questioni identitarie, conquista il Centro fotografico di Mougins con la mostra “Oltre le apparenze”, visibile fino al 9 febbraio. Costituisce la seconda parte di una trilogia afro-americana, successiva alla mostra “Stephen Shames: Comrade Sisters / the Black Panthers” e prima dell’ultima parte, estate 2025, “Kwame Brathwaite: Black is Beautiful”. Attraverso una serie di ritratti e opere immersive, Bayeté Ross Smith invita i visitatori a ripensare il modo in cui l’apparenza influenza la nostra percezione degli altri, a volte a nostra insaputa. Giocando su identità multiple e confronti interiori, l’artista spinge tutti all’introspezione.

Molteplici identità sotto un unico volto

Al centro della mostra c’è la serie fotografica “Our Kind of People”, una serie di ritratti che mostrano gli stessi individui presentati in modi diversi. Volevo che l’espressione del viso restasse la stessa, che l’illuminazione fosse la stessa e che lo sfondo non cambiasse spiega l’artista. Questi ritratti rivelano la molteplicità di versioni di sé che ogni persona sceglie di esporre, o nascondere, a seconda dei contesti sociali. I modelli, in abiti che vanno dagli abiti professionali all’abbigliamento casual, espongono come le scelte di abbigliamento influenzano la nostra percezione.

“Quello che mi interessasottolinea Bayeté Ross Smith, è come la nostra percezione di una persona, basata sull’apparenza, cambia il modo in cui interagiamo con lei e cosa pensiamo della sua storia”.

Questa domanda va oltre, toccando le relazioni tra gruppi sociali, spesso plasmate da storie storiche che ancora oggi influenzano il nostro comportamento.

Mirrors Study 3, dalla serie fotografica Mirrors Face to Face. Foto Bayeté Ross Smith.

Metti in discussione i pregiudizi inconsci

Al di là dell’estetica dei ritratti, la mostra cerca di decostruire i nostri pregiudizi inconsci. Ciò che amo di questa serie è che costringe tutti a mettere in discussione le proprie convinzioni e a chiedersi perché pensiamo nel modo in cui pensiamo agli altri.”

A differenza dei test formali per rilevare i nostri pregiudizi, l’esperienza qui rimane intima: Quando guardi queste immagini, nessun altro sa cosa pensi, ma tu sai benissimo cosa hai provato.”. È allora necessaria una riflessione personale, invitando ciascuno a chiedersi perché ha avuto reazioni diverse nel vedere la stessa persona sotto aspetti diversi. Questo aspetto introspettivo è rafforzato da un’altra serie di fotografie, chiamata “Mirrors Face to Face”, in cui i soggetti si fronteggiano, a simboleggiare il confronto interiore delle proprie identità. Volevo mostrare che queste tensioni esistono anche dentro di noi, tra le diverse parti della nostra personalità precisa l’artista. Contraddizioni che si manifestano, ad esempio, tra il nostro io professionale e il nostro io intimo, o attraverso le nostre posizioni morali riguardo ad alcune questioni sociali.

Identità e percezione globale

Bayeté Ross Smith arricchisce la sua argomentazione anche esplorando la percezione dell’identità su scala globale. Esponendo le sue opere in tutto il mondo, ha osservato che il modo in cui i ritratti vengono interpretati varia tra le culture. “La cosa affascinante è che le persone hanno percezioni diverse dell’identità, dell’etnia o della classe sociale di una persona, a seconda della cultura del paese in cui si svolge la mostra.

Racconta, ad esempio, come lo stesso modello possa essere percepito come latino da qualche parte, afroamericano, di origine asiatica o creolo altrove.

La mostra mette in discussione anche il peso dei documenti d’identità. Nella serie “ Passing” l’artista ha ricreato passaporti di paesi diversi, apponendo le stesse foto di modelle, per studiare come la nazionalità modifichi la nostra percezione. “Voglio che le persone si chiedano in che modo la nazionalità influenza l’accesso alle risorse, alle opportunità professionali o anche alla libertà di movimento. Il corso mette in discussione gli stereotipi legati alla razza e all’etnia e il loro impatto sulla vita degli individui all’interno di uno stesso Paese. Bayeté Ross Smith, attraverso “Oltre le apparenze”, offre un’introspezione sorprendente e universale che trascende culture e generazioni. Una mostra da non perdere, dove l’arte rispecchia la nostra umanità.

Conoscere+

“Oltre le apparenze” al Centro di Fotografia di Mougins fino al 9 febbraio. Prezzi: 6 euro, gratuito la prima domenica del mese.

L’artista Bayeté Ross Smith, davanti ad una delle opere della serie Taking AIM, che lo raffigura all’età di 12 anni. FotoCR.

“Quarta strada ovest”

Nell’opera video intitolata “West 4th Street”, Bayeté Ross Smith presenta sei attori di diversa estrazione, ciascuno arrestato dalla polizia, che recitano lo stesso testo. Con questa struttura l’artista evidenzia come la nostra percezione di una stessa storia sia influenzata dall’aspetto di chi la racconta.

“Ciò che mi interessa è vedere come l’identità del narratore renda la storia più o meno credibile agli occhi dello spettatore”. Attraverso questa produzione, Bayeté Ross Smith invita tutti a mettere in discussione i propri stereotipi. “Chi tra queste persone ti sembra la più sincera e chi la più sospettosa?”

Un lavoro che mette il pubblico di fronte ai propri pregiudizi e solleva domande profonde su come riponiamo la nostra fiducia.

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