Al Museo del Prado, la folle storia di Caravaggio salvata dall’oblio – 27/05/2024 ore 15:27

Al Museo del Prado, la folle storia di Caravaggio salvata dall’oblio – 27/05/2024 ore 15:27
Al Museo del Prado, la folle storia di Caravaggio salvata dall’oblio – 27/05/2024 ore 15:27
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Il dipinto di Caravaggio “Ecce Homo” il 27 maggio 2024 al Museo del Prado di Madrid (AFP/PIERRE-PHILIPPE MARCOU)

Attribuito erroneamente ad un pittore poco conosciuto, è stato quasi messo all’asta nel 2021 per 1.500 euro. Finalmente autenticato, e integralmente restaurato, il dipinto “Ecce Homo” di Caravaggio è esposto per alcuni mesi al Museo del Prado di Madrid.

Un dipinto di “straordinario valore” segnato da una storia straordinaria: così il celebre museo descrive questo dipinto vecchio di 400 anni, che sarà esposto al grande pubblico per nove mesi, sei dei quali in una sala dedicata.

Una mostra resa possibile dalla “generosità” del suo nuovo proprietario, che ha accettato di prestare l’opera temporaneamente, ha sottolineato lunedì – senza rivelare l’identità di questa persona – il direttore del Prado, Miguel Falomir, durante una conferenza stampa.

Dipinto tra il 1605 e il 1609, questo “Ecce Homo” (“Ecco l’uomo” in latino) rappresenta Cristo, con le mani legate e il capo circondato da una corona di spine, durante la sua presentazione alla folla da parte del prefetto romano Ponzio Pilato, poco prima della sua crocifissione.

Il dipinto di Caravaggio “Ecce Homo” il 27 maggio 2024 al Museo del Prado di Madrid (AFP/PIERRE-PHILIPPE MARCOU)

Si tratta di uno dei sessanta dipinti al mondo attribuiti al maestro italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio, detto il Caravaggio (1571-1610), pittore dalla vita tumultuosa dimenticato per tre secoli prima che il suo genio venisse nuovamente riconosciuto negli anni Cinquanta .

– Specialisti unanimi –

La riscoperta di questo dipinto è “un evento importante” perché “sono passati più di 45 anni” da quando abbiamo individuato una nuova “opera di Caravaggio”, assicura David Garcia Cueto, capo del dipartimento di pittura italiana del Prado.

Secondo gli esperti che ne hanno studiato la storia, questo piccolo olio su tela entrò nella collezione privata del re Filippo IV di Spagna a metà del XVII secolo, prima di essere esposto negli appartamenti del figlio Carlo II.

Lasciato in eredità alla Real Academia de San Fernando, a Madrid, sarebbe stato recuperato nel 1823 dallo statista e diplomatico spagnolo Evaristo Pérez de Castro in cambio di un altro dipinto, prima di essere trasmesso ai suoi discendenti.

Il dipinto di Caravaggio “Ecce Homo” il 27 maggio 2024 al Museo del Prado di Madrid (AFP/PIERRE-PHILIPPE MARCOU)

Il dipinto, caduto nell’oblio, ha ritrovato la luce nell’aprile 2021. Considerandolo opera di un discepolo di José de Ribera, pittore spagnolo dell’inizio del XVII secolo e grande estimatore di Caravaggio, casa d’aste Madrid lo avevano messo in vendita a 1.500 euro.

Allertato dagli esperti, il Prado aveva lanciato l’allarme, invocando “sufficienti prove documentali e stilistiche” per ritenere che l’opera fosse di Caravaggio. Nel frattempo, il Ministero della Cultura spagnolo ha bloccato l’operazione e ne ha vietato l’esportazione.

Un intervento accolto oggi con favore dalla comunità degli storici dell’arte: “gli specialisti” che hanno esaminato questo dipinto hanno stabilito “in modo assolutamente unanime” che si trattava di un dipinto del maestro italiano, insiste David Garcia Cueto.

– “Capolavoro” –

Tra gli esperti coinvolti nell’autenticazione di questo “Ecce Homo” – una scena della Passione di Cristo regolarmente rappresentata nell’arte classica – c’è Maria Cristina Terzaghi, professoressa di arte moderna all’Università Roma Tre.

Il dipinto “è stato sottoposto a radiografie” e ad un “esame” approfondito, soprattutto durante il restauro, ha spiegato lunedì l’accademico, che si è recato a Madrid non appena la vendita è stata bloccata per esaminare il dipinto.

Tutti questi elementi dimostrano però che si tratta di “un vero capolavoro di Caravaggio”, ha aggiunto lo specialista, evocando alla rinfusa la natura delle pennellate, la composizione del dipinto o i caratteri espressivi, tutti tipici dello specialista italiano del chiaroscuro.

Cosa accadrà a questo dipinto una volta trascorsi i nove mesi di esposizione? Secondo i media spagnoli, il dipinto – acquistato per 36 milioni di euro dal nuovo proprietario, un cittadino britannico residente in Spagna – potrebbe restare esposto al grande pubblico.

Ecce Homo “non finirà nella casa del suo acquirente” perché quest’ultimo vuole che entri “nelle collezioni pubbliche, per il momento, sotto forma di prestito”, ha assicurato Jorge Coll, direttore della galleria che ne ha curato la gestione. vendita, al quotidiano El Pais.

Dalla parte del Prado, invece, diciamo di essere prudenti. “È un’opera privata, quindi il suo proprietario avrà l’ultima parola”, ricorda Miguel Falomir.

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