scopri l’arte giapponese del Kintsugi che dona una seconda vita agli oggetti rotti

scopri l’arte giapponese del Kintsugi che dona una seconda vita agli oggetti rotti
scopri l’arte giapponese del Kintsugi che dona una seconda vita agli oggetti rotti
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Originario del Giappone, un ceramista con sede a Entre-deux-Mers nella Gironda ripara oggetti utilizzando il metodo ancestrale Kintsugi. Ikuyo Pupier evidenzia le tracce di rottura invece di nasconderle. Tutta un’arte di resilienza.

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Kintsugisignifica “unione d’oro”. Quest’arte giapponese del XV secolo consiste nel riparare oggetti valorizzando le tracce di rottura: emergono leggermente diversi, spesso più originali, con una sorta di “anima in più”.

Mostrando i difetti, spiega Ikuyo Pupier, conserviamo la memoria del passato, creiamo una nuova opera d’arte, capiamo che tutto è riparabile”.

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A volte è necessario un mese di incollaggio e asciugatura per ripristinare completamente un oggetto rotto.

© Francia 3 Aquitania

Più che una tecnica, un modo di pensare tratto dai precetti del Buddismo Zen, che consistono nel celebrare la vita attraverso il passare del tempo e delle prove, senza mascherare l’imperfezione e la fragilità. Poiché è una metafora delle ferite dell’esistenza, Kintsugi è chiamata l’arte della resilienza.

Quando riparo mi fa stare bene mentalmente, è piacevole, mi sento bene.

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Il contrasto tra il candore della terracotta e la lacca giapponese

© Francia 3 Aquitania

Un mese per riparare una semplice tazza

Ikuyo Pupier ha aperto il suo laboratorio a Cazaugitat, un villaggio dell’Entre-deux-Mers, per praticare questa attività che richiede molta concentrazione, tecnica e pazienza.
Tra le varie fasi di asciugatura e incollaggio, occorre mediamente un mese per riportare gli oggetti alle dimensioni di una tazza. E questo può durare fino a un anno per alcune parti.

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La lacca di urushi è un potente adesivo naturale

© Francia 3 Aquitania

Il ceramista utilizza una lacca conosciuta in Asia da quattromila anni. Una linfa naturale e molto adesiva proveniente dall’albero urushi. Serve anche come vernice.

Un prodotto da maneggiare sempre con i guanti perché, anche in piccole quantità, la lacca è fortemente tossica. Bisogna lavorare millimetro per millimetro per incollare i pezzi, riempire ogni piccola imperfezione con polvere di porcellana, lasciare asciugare, carteggiare delicatamente e ripetere tutte le operazioni più volte… È molto lungosospira Ikuyo Pupier. La gente non se ne rende conto“.

L’ultimo passaggio è il più importante. Consiste nel depositare polvere d’oro o di stagno. È proprio questo effetto in polvere che, simbolicamente, rimarginerà le crepe dell’oggetto e gli ripristinerà la lucentezza.

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Un vaso riparato con il metodo kintsugi

© Francia 3 Aquitania

Non so creare o disegnare, ma con gli oggetti rotti l’opera nasce da sola. È sempre una bella sorpresa

Ikuyo Pupier non è sempre stato un ceramista. A Tokyo lavorava in un negozio duty-free. Dopo aver visto gli aerei decollare, ha comprato il biglietto. Destinazione Francia per assaggiare i formaggi!

È così che, nel 1997, scopre la regione dell’Aquitania e decide di stabilirsi lì, senza sapere che un tesoro l’attende in fondo alla sua proprietà. Un piccolo deposito di argilla che gli fece venire voglia di imparare la ceramica.

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Ikuyo devant son gisement d’argile

© Francia 3 Aquitania

Inizia preparando i suoi piatti. Pezzi originali e raffinati, che hanno subito attirato diversi chef della regione, tra cui alcuni stellati.

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Alcuni degli oggetti realizzati da Ikuyo Pupier

© Francia 3 Aquitania

Col passare del tempo, diventa insopportabile per lui vedere un oggetto rotto. È così che decide di imparare il Kintsugi. Una traiettoria inaspettata, un po’ come i meandri di questi oggetti restaurati con polvere d’oro…

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