Galleria Marshall: Edward S. Curtis: un’eredità di luce

Galleria Marshall: Edward S. Curtis: un’eredità di luce
Galleria Marshall: Edward S. Curtis: un’eredità di luce
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Galleria Marshall presenta una mostra speciale in collaborazione con Galleria Bruce Kapson per presentare una straordinaria raccolta di opere del fotografo Edward S. Curtis.

Per la prima volta, la mostra riunisce due collezioni private inedite di due serie fotografiche vintage Curtis molto distinte ma complementari. Le opere sono rinomate per la loro brillantezza, luminosità e qualità tridimensionale senza precedenti. La mostra presenta un gruppo di 16 Goldtone vintage, di cui 14 provenienti dalla prestigiosa collezione della famiglia Kale, che rappresentano il più vasto assortimento al mondo di Goldtone disponibili per l’acquisto. Tra questi c’è una stampa dorata del 1914 recentemente scoperta e precedentemente sconosciuta di Curtis con la sua famiglia durante una gita durante le riprese di In The Land Of The Head Hunters sull’isola di Vancouver. La straordinaria rarità di questo pezzo lo eleva al rango di orotone più importante mai comparso sul mercato. La stampa è riprodotta nell’ampia monografia recentemente pubblicata, “Edward S. Curtis, Printing the Legends: Looking at Shadows in a West Lit Only by Fire” (2024) del Dr. Larry Len Peterson.

Questa eccezionale collezione di tonalità dorate è completata da 10 originali e squisite lastre da stampa per fotoincisione su rame provenienti dalla collezione privata del gallerista Bruce Kapson. Ogni tavola è un’opera unica e un documento primario di una delle più importanti iniziative editoriali del XX secolo, l’opera magnum di Curtis, The North American Indian. Sono la fonte originale di ogni fotoincisione vintage di Curtis esistente. La luce riflessa dalle lastre di rame incise aggiunge una qualità tridimensionale alle immagini, presentate nel loro stato originale di rame e inchiostro. Tutti sono emblematici, sono in perfette condizioni e sono tra gli ultimissimi piatti di rame rimasti al di fuori di collezioni istituzionali o private.

Edward Sceriffo Curtis (nato nel 1868 e morto nel 1952) è uno dei fotografi più importanti del XX secolo ed è una figura di spicco nella fotografia che rappresenta il West americano. Il suo lavoro si distingue come un’incredibile creazione artistica nonché un importante documento storico sui popoli indigeni e sulle loro diverse culture. Per più di tre decenni, dal 1898 al 1930, Curtis ha prodotto immagini di più di 80 tribù dai deserti della California meridionale all’Artico, che non solo dimostrano modi di vita tradizionali, ma trasmettono anche una dignità, un’umanità universale e una maestosità che eclissa tutte le opere prodotte che rappresentano i nativi americani dell’epoca.

È stato il primo fotografo a coinvolgere i nativi americani come partecipanti attivi e collaboratori nella creazione della loro immagine, dedicando la sua vita alla preservazione delle loro tradizioni culturali e delle loro lingue. Utilizzando il suo talento e la sua conoscenza degli sviluppi artistici della fotografia, Curtis ha raffigurato i nativi americani con una padronanza dello stile e della tecnica pittorica che può competere solo con le stampe più eleganti di Edward Steichen e Alfred Stieglitz. Nelle sue fotografie vediamo immagini uniche che trascendono il mondo della fotografia.

L’11 maggio si svolgerà un ricevimento e una conversazione sull’eredità del lavoro di Curtis tra Douglas Marshall, Bruce Kapson e il collezionista Dan Solomon.

Edward S. Curtis: un’eredità di luce
4 maggio – 15 giugno 2024
Galleria Marshall
presso il Centro Arti Stazione Bergamotto
2525 Michigan Avenue, #A6
Santa Monica, California 90404
310-413-3987
www.marshallgallery.art

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