Che si tratti della Ford Capri o della Mustang o la Renault 5, sempre più produttori rilanciano i loro modelli emblematici. Secondo noi possiamo ancora fare meglio! Ecco dieci modelli che secondo noi meritano un ritorno.
La dream car americana degli anni ’70 era un’auto senza fronzoli in termini di motore, ma un’icona in termini di design, con le sue venature selvagge, il suo cofano infinito e il suo enorme bagagliaio.
La Volvo P1800 ES, che gli svedesi soprannominarono “Fiskbilen” (furgone dei pesci) a causa della coda station wagon della coupé, fece scalpore fin dalla sua uscita nel 1971. Da allora gli svedesi sono rimasti fedeli alle station wagon, ma ciò non avrebbe fatto alcun male nel far emergere una coupé sportiva dell’estremo nord.
Prima dell’arrivo della Opel Astra, c’era la Kadett. Prodotto dal 1936 al 1991, questo modello di fascia media è stato uno dei più apprezzati della casa di Rüsselsheim. Dopo la nuova versione elettrica della leggendaria Opel Manta, il produttore potrebbe continuare a riportare sotto i riflettori la Kadett.
L’Alfa Romeo Montreal è un’altra icona degli anni ’70 che vorremmo vedere ritornare. Nonostante il successo al Motor Show di Ginevra del 1970, la produzione della coupé sportiva italiana, avvenuta dal 1970 al 1977, fu limitata a 3.925 esemplari a causa della crisi petrolifera.
30 anni fa la BMW terminò la produzione della Z1. La sua caratteristica principale erano le porte che scomparivano nelle minigonne laterali. Ma la cosa migliore è che potevamo guidare con le porte aperte!
La Mercedes /8 fu la prima a superare la soglia del milione di vendite, nonostante il suo design conservatore. La gamma di motori offriva una scelta completa, dal piccolo diesel da 55 CV al motore a sei cilindri da 2,8 litri che produceva 185 CV.
La “Deudeuche” è uno dei modelli Citroën di maggior successo. La 2CV, il cui design dobbiamo all’italiano Flaminio Bertoni, rimase popolare fino alla fine degli anni ’90.
Non dovrebbe tornare solo la Saab 900, ma l’intero marchio cult svedese! Questo grande classico dal design intramontabile è un’icona della storia dell’automobile. Dovrebbe poter vivere una seconda ora di gloria, preferibilmente con il motore turbo a quattro cilindri del passato.
E finché vogliamo far rivivere i marchi automobilistici a pieno titolo, potremmo anche far rivivere Monteverdi e il suo leggendario Hai. La produzione della coupé a due posti della casa automobilistica svizzera purtroppo non è mai arrivata sulla terraferma.
Abbiamo nostalgia dei tempi in cui chi aveva bisogno di un’auto grande guidava un minivan anziché un SUV. Chrysler lanciò sul mercato la sua prima Voyager nel 1984. Quest’ultima conquistò l’Europa a partire dal 1988 prima che la sua produzione terminasse nel 2014.