(CercleFinance.com) – Dopo un balzo del 2,2% ieri, la Borsa di Parigi ha guadagnato +0,6% e ha raccolto così un +2,8% in 2 sedute, una delle sequenze rialziste più belle da metà settembre (il punteggio annuale ha raggiunto il +1,5%, ciò è del tutto inaspettato data la situazione economica e le incertezze politiche… e ora il livello dei tassi a lungo termine).
Il CAC40 cancella la resistenza di 7.480 per poi avvicinarsi ai 7.500 punti (intorno alle 17), sostenuto soprattutto da URW e ST-Micro (+2%) poi dall’inevitabile Schneider (+1,5%) e Sanofi.
Wall Street, che chiuderà il 9 gennaio (giorno della commemorazione in onore di Jimmy Carter, morto a 100 anni), corregge l’onda dell’obbligazionista,
con i T-Bond in rialzo di 8 punti al 4,696% dalla pubblicazione dei ‘servizi’ ISM americani: il Dow Jones ha perso lo 0,1%, l’S&P500 il -0,5% e il Nasdaq il -1,20%.
I mercati obbligazionari hanno appena perso tutto il beneficio del “buono” dato sull’inflazione in Europa: è stata come previsto – al 2,4% a dicembre 2024, rispetto al 2,2% di novembre secondo una rapida stima pubblicata da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea.
Considerando le principali componenti dell’inflazione dell’Eurozona, si prevede che i servizi registreranno il tasso annuo più elevato a dicembre (4,0%, rispetto al 3,9% di novembre), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (2,7%, stabili rispetto a novembre), industria i beni al netto dell’energia (0,5%, contro 0,6% di novembre) e l’energia (0,1%, contro -2,0% di novembre).
Inoltre, nel novembre 2024, il tasso di disoccupazione destagionalizzato nell’Eurozona era pari al 6,3%, stabile rispetto al tasso registrato nell’ottobre 2024 e in calo rispetto al tasso del 6,5% registrato nel novembre 2023.
Il tasso di disoccupazione dell’UE era al 5,9% nel novembre 2024, anch’esso stabile rispetto al tasso registrato nell’ottobre 2024 e in calo rispetto al tasso del 6,1% registrato nel novembre 2023.
Al di là dell’Atlantico, gli investitori hanno preso atto del deficit commerciale degli Stati Uniti: è salito a 78,2 miliardi di dollari a novembre, contro quello di 73,6 miliardi del mese precedente (leggermente rivisto da una stima iniziale di 73,8 miliardi), secondo il Dipartimento di Commercio.
Questo aumento del deficit del 6,2% da un mese all’altro è il risultato di un aumento del 3,4% delle importazioni americane di beni e servizi, a 351,6 miliardi di dollari, superando quindi un aumento del 2,7% delle esportazioni, a 273,4 miliardi.
Un altro dato molto seguito negli Stati Uniti è la crescita dell’attività nel settore dei servizi negli Stati Uniti che ha accelerato più del previsto a dicembre, mostra l’indagine mensile dell’Institute for Supply Management (ISM) pubblicata martedì.
L’indice ISM dei servizi è salito a 54,1 dal 52,1 del mese precedente, mentre gli economisti in media si aspettavano un valore di 53,5.
L’indicatore è sopra la soglia dei 50 punti riflettendo una crescita dell’attività per la 52esima volta in 55 mesi, vale a dire dalla ripresa successiva all’epidemia di Covid iniziata nel giugno 2020.
Il sottoindice di misurazione dell’attività nel settore terziario è salito a 58,2 da 53,7 di novembre, mentre quello dei nuovi contratti è migliorato a 54,2 da 53,7 del mese precedente.
Quello dell’occupazione è sceso a 51,4 contro 51,5 di novembre, i prezzi pagati hanno accelerato a 64,4 dopo 58,2.
L’euro ha invertito la rotta rispetto al biglietto verde dalla pubblicazione dell’ISM: è sceso da 1,042$/E a 1,0370, ovvero da -0,15 a -0,2%.
Sul mercato obbligazionario, dopo l’ottima seduta del giorno prima, i nostri OAT hanno cancellato i loro guadagni con +4 punti al 3,3040%, i Bund hanno messo a segno +3 punti al 2,478%, i Gilts britannici hanno continuato a sprofondare nella crisi: niente va bene con un ’10 anni’ che segna +12Pts e che supera il 4,7350%, punteggio peggiore da 25 anni (anzi dal 1998).
Sui mercati petroliferi, il prezzo del Brent è salito del +1% a 77 dollari al barile.
Nelle notizie aziendali francesi, Spie annuncia la nomina di Evert Lemmen alla carica di amministratore delegato di Spie Nederland e, come tale, membro del comitato esecutivo del gruppo, a partire dal 1° febbraio 2025, succedendo in queste funzioni a Lieve Declercq.
EDF annuncia il successo della sua emissione obbligazionaria senior multi-tranche per un importo nominale di 1,9 miliardi di dollari, un’operazione che le consente di finanziare la sua strategia e il suo obiettivo di contribuire al raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050.