DECRITTO – Dal suo volo inaugurale, previsto per questa settimana, Blue Origin tenterà di recuperare il primo stadio del lanciatore pesante New Glenn. Una manovra che fino ad oggi solo il Falcon 9 è riuscito a padroneggiare.
« Qualunque cosa accada, sarà emozionante ! » Le parole scelte dal miliardario americano Jeff Bezos sei mesi fa per evocare il lancio inaugurale del suo primo razzo, New Glenn, previsto non prima di mercoledì da Cape Canaveral, in Florida, non sono insignificanti. Ricordano in modo molto diretto il modo in cui Elon Musk parla dei suoi spettacolari lanci sperimentali (« Spettacolo garantito ! »). Ciò potrebbe suggerire che i due rivali aderiscano alla stessa filosofia di « fallire e riprovare » (“fallire e ricominciare”), consistente nell’impilamento di test sui prototipi. Non è questo il caso. Il fondatore di Amazon ha scelto un modello di sviluppo molto più tradizionale per la sua azienda Blue Origin. “New Space” (l’industria spaziale avviata privatamente e composta da nuovi attori molto innovativi apparsa negli anni 2000) nei panni del vecchio, lamentano alcuni osservatori
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