(Agenzia Ecofin) – In tre anni, la BIIC si è affermata come uno dei principali attori del settore bancario beninese. Per lo Stato è giunto il momento di vendere parte delle sue azioni nella sua banca di punta con un massimo di 121 miliardi di FCFA (191,7 milioni di dollari) di entrate previste, per finanziare il programma di sviluppo. Questo è il secondo OPV lanciato dal Benin in 3 mesi.
Dopo aver quotato con successo la Lotteria Nazionale del Benin (LNB), lo Stato beninese continua la sua trasformazione aprendo al grande pubblico fino al 40% del capitale della Banca Internazionale per l'Industria e il Commercio (BIIC).
In questa operazione, lo Stato venderà tra il 30,4% e il 40% delle azioni che detiene nella BIIC, ovvero da 17,56 a 23,1 milioni di azioni. Fissato a 5.250 FCFA per azione, l’importo totale previsto oscilla tra 92 e 121 miliardi di FCFA (da 145 a 191,7 milioni di dollari). Una somma significativa per una banca che è diventata, in meno di tre anni, un colosso del panorama finanziario beninese.
Una crescita fulminea
In Benin, la BIIC, nata nel 2020 dalla fusione tra l’ex Banca Internazionale del Benin (BIBE) e la Banca Africana per l’Industria e il Commercio (BAIC), si è affermata come attore chiave. Con un attivo totale di 1.411 miliardi di FCFA al 30 giugno 2024, rappresenta ora il 22% degli asset bancari del Paese, molto più avanti del suo principale concorrente, BOA, che ne detiene il 14%.
Il suo dominio si estende anche ai prestiti e ai depositi. BIIC concede il 23% dei crediti bancari del settore, ovvero 739 miliardi di FCFA, e cattura il 21% dei fondi raccolti dalla clientela, per un totale di 889 miliardi di FCFA. Queste cifre riflettono una dinamica di crescita sostenuta: in tre anni, il patrimonio della banca è più che raddoppiato (+125%), passando da 627 miliardi di FCFA nel 2021 all'attuale livello di 1.411 miliardi di FCFA.
Con un patrimonio netto di 107,9 miliardi di FCFA, ovvero il 21% del capitale del settore, BIIC è la seconda banca con la migliore capitalizzazione del paese. Ora compete direttamente con la BOA e potrebbe superarla entro la fine dell’anno.
La BOA, quotata alla Borsa regionale dei titoli (BRVM), mostra segni di cedimento, in particolare nei risultati semestrali. Una debolezza che potrebbe avvantaggiare il BIIC che mostra indicatori robusti. Il suo reddito bancario netto è aumentato e il suo utile netto è aumentato da 5,7 miliardi di FCFA nel 2021 a 10,7 miliardi di FCFA nel 2022, prima di raggiungere 27,2 miliardi di FCFA nel 2023, con un aumento medio annuo del 117%.
Una scommessa sul futuro
Con questa offerta pubblica di vendita (OPV), che si aprirà il 13 gennaio 2025, lo Stato spera di attirare un'ampia gamma di investitori, sia locali che internazionali. Se tutto andrà come previsto, la partecipazione della BIIC sarà radicalmente rivista. Lo Stato del Benin, che attualmente detiene il 51% delle azioni, potrebbe vedere la sua partecipazione scendere all'11,26%. Il grande pubblico, dal canto suo, potrebbe diventare l'azionista di maggioranza con una quota fino al 40%, mentre la Caisse des Dépôts et Consignations du Bénin e la Cassa nazionale della previdenza sociale manterrebbero le rispettive posizioni al 32% e al 13%.
La prima quotazione delle azioni sulla BRVM è prevista a partire dalla prima settimana di marzo 2025. Per lo Stato del Benin, questo trasferimento parziale delle azioni risponde a diversi obiettivi: “promuovere la trasparenza nelle operazioni finanziarie, stimolare il mercato azionario regionale e coinvolgere ulteriormente il settore privato nella partecipazione azionaria della BIIC. Costituisce anche un mezzo per mobilitare risorse finanziarie senza ricorrere al debito, al fine di sostenere progetti strutturanti a beneficio dell’economia nazionale e del benessere delle popolazioni”.
Investendo in BIIC, i sottoscrittori punteranno su una banca saldamente ancorata all'economia del Benin, che potrebbe anche vedere il suo patrimonio notevolmente incrementato da una possibile fusione con Société Générale. Un accordo prevede il riacquisto delle azioni del colosso francese da parte dello Stato del Benin, che potrebbe aggiungere quasi 300 miliardi di FCFA in asset, un portafoglio di 212 miliardi di FCFA in prestiti e 209 miliardi di FCFA in depositi presso il BIIC. Protagonista nel finanziamento delle imprese e delle famiglie, BIIC è anche leader nel mercato dei titoli pubblici in Benin, dove gestisce un portafoglio di 600 miliardi di FCFA, ovvero il 22% del totale detenuto dalle banche.
Fiacre E. Kakpo
A cura di MF Vahid Codjia