I tedeschi contrari allo spegnimento del motore termico? È più complicato

I tedeschi contrari allo spegnimento del motore termico? È più complicato
I tedeschi contrari allo spegnimento del motore termico? È più complicato
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Un recente sondaggio mostra che i tedeschi sono molto divisi sulla questione della fine del motore termico nel 2035. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, non tutti sono contrari a questa fine. Al contrario.

La Germania è il principale paese automobilistico in Europa, ed è sul motore a combustione che ha costruito tutta la sua reputazione. I tedeschi sono pronti ad accettare questo grande cambiamento, che dovrebbe essere confermato (o smentito…) nel 2026 quando la revisione si chiuderà sulla fine del motore termico dal 2035? Da un recente studio di Deloitte emerge che la situazione è molto più complessa di quanto si possa immaginare. La sfumatura è infatti necessaria quando si discute dell’opinione dei tedeschi sulla fine del motore termico nel 2035 in Europa. Sarebbero tanti a essere favorevoli a questa misura quanto ad esserne contrari.

Gli anziani non lo vogliono

Il 40% degli intervistati sostiene la decisione dell’UE e il 36% è contrario alla fine dell’energia termica. Il resto non si esprime e non sa come pronunciarsi su un argomento molto spinoso. Ma come in Francia, sono soprattutto gli anziani i più resistenti al cambiamento: il 56% dei 55/64enni è sfavorevole alla fine del motore a combustione nel 2035. Si tratta della fascia di età più riluttante. HA al contrario, il 57% dei 18/34enni è per la fine della termica! Un’inversione totale: i più giovani non si preoccupano del 2035, e i giovani pensionati, alcuni dei quali avranno allora più di 70 anni, non vedono di buon occhio la scadenza fissata dall’Europa. La quota di opinioni “neutre” è costante in tutte le categorie di età.

I boomer anti VE?

Lo studio Deloitte concorda quindi con le cifre presentate nel grande dossier di EDF: i veicoli elettrici piacciono più facilmente ai giovani. Un paradosso, visto che sono anche quelli che hanno i budget di acquisto più bassi, non necessariamente allineati al prezzo medio delle auto elettriche, spesso superiori dal 20 al 30% a quelli di un’auto termica equivalente. Oggi basti constatare il divario tra una Clio e una R5 che, se non proprio simili in termini di volumi a bordo, sono nella mente del grande pubblico due offerte molto simili: due city car. Resta ovviamente il mercato dell’usato rivolto ai più giovani che sarebbero attratti dalla mobilità elettrica con offerte sempre più frequenti. Poiché i veicoli elettrici si evolvono molto rapidamente, i loro prezzi a volte si sciolgono come neve al sole dei secondi.

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