Un errore di progettazione, una cattiva scelta del fornitore, ed è un disastro: il pezzo difettoso, a volte pericoloso, costringe il produttore a richiamare migliaia di veicoli. Il costo di questi richiami, a volte gigantesco, è al di là di ogni comprensione e costringe grandi gruppi a votare per budget specifici da stanziare per finanziare queste grandi campagne. Che finora hanno riguardato quasi esclusivamente veicoli termici. Ma con l’espansione delle auto elettriche, aumenta il rischio di grandi richiami di componenti specifici che costano piccole fortune. Le batterie, ovviamente, raramente si guastano. Fortunatamente. Ma un basso tasso di guasti e problemi legati alla progettazione sarebbe sufficiente per costare ai produttori miliardi di euro in spese di ritiro entro il 2030.
La batteria del rischio
Secondo un recentissimo studio della società di gestione Kemény Boehme Consultants, attualmente sono 150.000 le auto elettriche interessate da un richiamo. Ma questa cifra potrebbe aumentare significativamente entro il 2030. “Partiamo dal presupposto che con l’attuale tecnologia delle batterie, circa dallo 0,5 all’1,0% di tutti i BEV avrà problemi con difetti o problemi di sicurezza della batteria”. Una percentuale bassa che però basterebbe già a causare danni, visto che tali richiami costerebbero all’industria miliardi di euro. Sulla base di 150.000 richiami di batterie, lo studio stima l’importo a 2,4 miliardi di eurosenza tener conto di tutti i costi aggiuntivi: “costi di movimentazione, installazione e smantellamento, nonché di smaltimento, riciclaggio o riparazione delle unità di stoccaggio difettose ed eventuali risarcimenti ai clienti”. 350.000 casi di batterie difettose richiederebbero un richiamo entro il 2030, solo in Europa.
Se questo dato può spaventare, non bisogna dimenticare le ingenti somme spese dai costruttori per i problemi riscontrati con i motori a combustione. Recentemente, la Toyota ha dovuto richiamare 100.000 V6 biturbo negli Stati Uniti per una sostituzione completa del blocco, che non può essere riparato. Il costo per l’azienda giapponese ammonta a centinaia di milioni di dollari.
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