Divieto di vendita di nuovi veicoli termici nel 2035 in Quebec: “Sarà difficile trovare benzina”, dice il ministro Benoît Charette

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Vietare la vendita di veicoli termici nel 2035 non è una misura anti-automobilistica, afferma il ministro dell’Ambiente. Gli abitanti del Quebec, tuttavia, dovranno fare il passaggio all’elettricità, perché “sarà difficile trovare benzina”.

“Ci sono già distributori di benzina che chiudono in Quebec”, osserva Benoît Charette, fiducioso nella capacità del Quebec di riuscire in questa transizione. Il governo è addirittura due anni avanti rispetto al suo obiettivo di elettrificazione, nonostante sfide come l’instabilità del mercato delle batterie, i sondaggi sfavorevoli e la campagna di protesta guidata da Éric Duhaime con lo slogan “Il mio carro armato, la mia scelta”.

Foto STEVENS LEBLANC

La strategia del Quebec differisce da quella della Norvegia, che diventerà il primo Stato a vendere solo nuovi veicoli elettrici a partire dal 2025, senza vietare la vendita di modelli termici.

Il ministro dice di comprendere le critiche, ma ritiene che le preoccupazioni attuali si attenueranno col tempo (leggi altro testo). Il divieto di vendita di nuovi veicoli a benzina entro il 2035 e la fine dei sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici (EV) nel 2027 rimangono impegni fermi.

Provocatura

Anche se scegliesse la strada del divieto, il governo Legault respinge l’idea di fare una guerra alle automobili. “Contrariamente ad alcuni gruppi politici, non prevediamo una riduzione del numero di automobili”, sottolinea Benoît Charette.

Questa posizione contrasta con quella del suo ex collega Pierre Fitzgibbon, che in primavera aveva dichiarato che ci sono “troppi veicoli” sulle strade. “Devi averne la metà”, ha affermato.


Foto MARTIN CHEVALIER

Per Charette, gli abitanti del Quebec devono decidere da soli quali sono i loro bisogni. “Spetta alle persone determinare quali sono i loro bisogni e come soddisfarli”, afferma.

Veicoli, “continueranno a essere venduti”, ma i concessionari dovranno vendere modelli elettrici, sostiene il ministro.

Continueranno a circolare le auto a benzina e resteranno disponibili i veicoli usati, ma il ministro avverte i consumatori: “alla fine sarà difficile trovare una stazione di servizio e trovare benzina”.

Obiettivo

L’elettrificazione dei trasporti è essenziale per ridurre le emissioni di gas serra, responsabili del 43% delle emissioni di CO2.2 in Quebec, creando ricchezza. Il Quebec deve raggiungere i due milioni di veicoli elettrici immatricolati entro il 2030, un obiettivo basato sullo standard ZEV (vedi riquadro sotto).

Lungo il percorso verrà effettuata una valutazione e un rinvio del divieto resta possibile se le vendite di veicoli elettrici non progrediscono come previsto. «Per il momento non c’è segno di perdere le forze», rassicura Charette.

Il presidente di Electric Mobility Canada, Daniel Breton, si compiace dell’audacia del governo, ma critica la sua mancanza di comunicazione sui vantaggi delle sue politiche, sebbene efficaci.


Il ministro dell'Ambiente, Benoît Charette, davanti alle stazioni di ricarica per veicoli elettrici in Quebec.

Foto DIDIER DEBUSSCHERE

Secondo lui “il prezzo delle batterie è in costante calo” e sono sempre meno inquinanti. Nel 2035 “non ci sarà alcun vantaggio nell’acquistare un’auto a benzina”, afferma.

Da parte sua, Carol Montreuil, vicepresidente della Canadian Fuels Association, definisce “irrealistico” l’obiettivo per il 2035, soprattutto con la fine dei sussidi Roulez vert. Cita esempi europei in cui le vendite di veicoli elettrici sono diminuite dopo la rimozione degli incentivi.

“Annunciamo la fine del petrolio, ma la domanda dei nostri prodotti e la vendita di benzina in Quebec continuano ad aumentare”, osserva, in particolare per i camion e i trasporti pesanti.

La fine del sussidio fa temere il peggio

  • Il sussidio del programma Roulez vert sarà ridotto a 4.000 dollari a partire da gennaio, poi a 2.000 dollari nel 2026, prima di scomparire l’anno successivo.
  • L’attuale assistenza di 7.000 dollari per un veicolo elettrico al 100%, combinata con l’assistenza federale, equivale a uno sconto di 12.000 dollari.
  • Il ministro dell’Ambiente Benoît Charette stima che dovrà pagare 780 milioni di dollari in sussidi entro la fine del programma.
  • La Corporazione dei concessionari automobilistici del Quebec teme un calo delle vendite dopo la fine degli aiuti governativi. L’amministratore delegato Ian P. Sam Yue Chi ritiene che gli obiettivi del 2035 siano “raggiungibili” se gli incentivi durano fino al 2030. Propone programmi per le famiglie a basso reddito e il mantenimento della vendita di modelli ibridi plug-in nelle regioni.
  • La CAA-Québec condivide questa opinione, sottolineando l’importanza degli incentivi finanziari.
  • Daniel Breton, di Electric Mobility Canada, evoca un sistema “bonus-malus” per sostituire i sussidi, anche se il governo sembra esitante. Questo approccio, che consiste nel sovrapprezzo sui veicoli a benzina, si è dimostrato valido in Norvegia.

Nessun aumento delle tasse

  • Il Quebec ha scelto di non imporre un onere fiscale aggiuntivo ai cittadini, rifiutandosi di attuare un “bonus-malus” per i cittadini come in Norvegia per accelerare la transizione ai veicoli elettrici.
  • Il ministro Benoît Charette preferisce incoraggiare il cambiamento in modo diverso, volendo evitare reazioni negative.
  • Con lo standard dei veicoli a emissioni zero (ZEV), il Quebec costringe i produttori a offrire più modelli elettrici e raggiungere percentuali di vendita in aumento: 45% nel 2027 e 85% nel 2030.
  • Questo approccio mira a promuovere la disponibilità di veicoli elettrici e a esercitare pressione sui prezzi. Alcuni produttori, denunciati dal ministro, non vendono i loro modelli elettrici in Quebec.
  • In caso di non conformità, i produttori dovranno pagare una penalità o acquistare crediti di carbonio.

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