Ciò include “proposte volte a rendere il modello di consegna della Società più flessibile, portando avanti al contempo alcune questioni chiave”, indica Canada Post in un comunicato stampa.
“Speriamo che queste proposte rilancino le discussioni e, con l’aiuto dei mediatori, aiutino le parti a raggiungere accordi definitivi”, aggiunge l’Ente di Stato, precisando che non fornirà ulteriori dettagli per “facilitare le discussioni”.
Più di due settimane fa più di 55.000 dipendenti hanno scioperato, in particolare per questioni legate alla retribuzione e alle condizioni di lavoro. La controversia di lavoro è giunta al suo 17esimo giorno.
La fine dello sciopero non è in vista. Il ministro federale del Lavoro Steven MacKinnon ha detto mercoledì che il mediatore nominato da Ottawa non sta andando da nessuna parte, poiché le parti sono troppo distanti su questioni cruciali. I colloqui di mediazione sono stati temporaneamente sospesi e il governo non ha intenzione di intervenire.
Il signor MacKinnon ha detto di aver convocato entrambe le parti nel suo ufficio a Ottawa. Ha affermato, tuttavia, che una direttiva per un arbitrato vincolante “non era nei piani”.
I rapporti tra le due parti sono tesi. Venerdì la CUPW ha presentato una denuncia al Canada Industrial Relations Board contro Canada Post Corporation dopo il licenziamento di dipendenti in sciopero.
Secondo il sindacato, questi licenziamenti sono “una tattica intimidatoria che viola il Codice del lavoro canadese”.
Né il sindacato né Canada Post hanno fornito dettagli sull’entità dei licenziamenti.
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