In Lussemburgo: “Ho paura di rimandare le capre a scuola dopo”

In Lussemburgo: “Ho paura di rimandare le capre a scuola dopo”
In Lussemburgo: “Ho paura di rimandare le capre a scuola dopo”
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Un mese fa, una mattina, Josiane Ginter fece la terribile scoperta. Quando è venuta a prendersi cura delle tre capre che aveva collocato nel parco del Liceo Ermesinde per un progetto educativo, questa dipendente dell’istituto ne ha trovata una decapitata, il suo corpo smembrato e la carne dell’animale rubata. “Non ho nulla di nuovo sulle indagini. L’altra capra, che ho trovato scioccata, è morta una settimana dopo. È rimasto a terra, sdraiato, senza muovere più i piedi», confida Josiane, che ha portato a casa anche la terza capra. “Il progetto educativo è terminato. Avevo programmato di mandarli in pensione quando sarei andato in pensione tra qualche mese, ma ho pensato al futuro. Non voglio portare altre capre. Ho paura. Però ho avuto pecore o capre a scuola per 16 anni”, confida il proprietario.

Quest’ultimo non si muove, è un professionista che ha ucciso la sua capra. “Un animale del genere pesa dai 120 ai 140 kg, ci sono 60 kg di carne che sono stati rimossi. È stato ucciso per questo.”

Lei assicura che in seguito al caso le sono stati segnalati altri casi di crudeltà verso gli animali. Oltre al caso dello zebù nano trovato con la gola tagliata in febbraio vicino a Surré, cita il caso delle pecore uccise al pascolo, tre giorni prima della sua capra, vicino a Diekirch. Ma anche “polli di cui erano rimasti solo gli avanzi”. “Anche a Lorentzweiler mi è stata rubata una pecora”, racconta.

C’è un’ondata di casi simili? La polizia precisa che nei suoi dati non figura una “categoria statistica specifica”. Difficile quindi quantificare i casi. “Dato che le indagini sono in corso, non possiamo fornire al momento ulteriori informazioni sull’argomento”, aggiunge la polizia, assicurando che “stanno monitorando la situazione e valuteranno i risultati e, se necessario, prenderanno le misure appropriate”.

L’Amministrazione veterinaria e alimentare lussemburghese (ALVA) “non è stata contattata formalmente perché questi casi estremi sono stati trattati direttamente dalla polizia”, ​​precisa la dottoressa Caroline Merten, vicedirettrice dell’ALVA. Quest’ultima aggiunge che la sua amministrazione “dispone di un sistema di notifica che consente ai cittadini di segnalare osservazioni su potenziali casi di abuso sugli animali. Un sistema attivo basato sulla legislazione nazionale in materia di protezione degli animali” con l’e-mail [email protected] per effettuare segnalazioni.

Il presidente della Centrale Paysanne, Christian Wester, assicura che le denunce di animali rubati arrivano “di tanto in tanto”. Ma secondo lui i membri della Centrale non hanno denunciato casi di esplosione. “Ciò può accadere, più che altro, a privati, che a volte hanno animali di piccola taglia (galline, pecore) che non necessariamente sono registrati o marchiati. Ma meno agli agricoltori. Stiamo assistendo a un leggero aumento di animali rapiti dai lupi, ma, a nostra conoscenza, non c’è un’ondata di furti di animali”.

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