È il momento del credito di brillare

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Mentre i governi si abbandonavano a una spesa sfrenata finanziata dal debito, le imprese hanno dimostrato una maggiore disciplina finanziaria.

L’era dei tassi di interesse elevati sta volgendo al termine. Anche se la domanda di flussi di reddito forti e stabili inizia ad aumentare con il pensionamento dei baby boomer, le fonti tradizionalmente utilizzate per ottenere tali rendimenti – fondi del mercato monetario e obbligazioni sovrane – potrebbero scarseggiare. Gli investitori dovranno guardare oltre e riteniamo che il credito possa fornire la risposta.

Le valutazioni iniziali del debito societario appaiono molto interessanti: con il 5,9%, il rendimento iniziale delle obbligazioni societarie statunitensi di medio rating è vicino ai massimi registrati all’indomani della crisi creditizia del 2008-2009, sia in termini assoluti che in relazione alle azioni. . Per gli investitori sarà facile assicurarsi questo livello di rendimento per i prossimi cinque anni, in particolare con livelli di rischio completamente gestibili.

Mentre i governi si abbandonavano a una spesa sfrenata finanziata dal debito (aumentando la pressione sui premi di scadenza), le imprese hanno dimostrato una maggiore disciplina finanziaria. Hanno debiti vicini ai minimi storici, abbondante liquidità nei loro bilanci e sani rapporti di copertura dei tassi di interesse.

Leva finanziaria netta e tasso di copertura degli interessi su 4 trimestri consecutivi di titoli high yield statunitensi

Fonte: JP Morgan, Pictet Asset Management. La leva finanziaria netta è definita come il rapporto tra debito netto ed EBITDA, la copertura degli interessi è definita come rapporto tra EBITDA e interessi passivi. Dati relativi al periodo dal 01.01.2008 al 31.12.2023.

Ci aspettiamo che la leva finanziaria e la copertura dei tassi di interesse rimangano sostanzialmente stabili nei prossimi cinque anni. In effetti, la solida crescita degli utili societari compensa costi di finanziamento leggermente più elevati e il management aziendale rimane relativamente cauto riguardo ai riacquisti di azioni proprie e alle fusioni/acquisizioni. Prevediamo inoltre che l’inflazione sarà leggermente superiore alla media, il che aiuterà le aziende a mantenere margini elevati.

Le prospettive di default sono relativamente basse: prevediamo un tasso di default medio del 2,7% nei prossimi cinque anni. Poiché i tassi di interesse hanno raggiunto il picco nelle principali economie, si prevede che l’accesso al mercato per i mutuatari continuerà a migliorare, portando a opportunità di rifinanziamento anticipate. Ciò potrebbe quindi spingere i prezzi delle obbligazioni ad alto rendimento verso il loro valore nominale. Un simile aumento si verifica solitamente in prossimità della scadenza, ma ora potrebbe verificarsi anche prima, in particolare nella fascia a breve termine del mercato (questa è nota come performance “pull to par”).

Un altro punto positivo è la relativa stabilità prevista della situazione macroeconomica: prevediamo una crescita bassa ma continua. Sebbene limiti le prospettive di crescita degli utili per le azioni, potrebbe essere di buon auspicio per il credito.

Vantaggi per i portafogli

Non dimentichiamo infine i vantaggi che il credito offre in termini di asset allocation. Storicamente, ha una migliore performance corretta per il rischio rispetto ai titoli di stato e perdite massime inferiori rispetto alle azioni. Da un esame dei profili di rischio tipici dei portafogli globali bilanciati in dollari statunitensi, la nostra analisi mostra che l’aggiunta di titoli globali ad alto rendimento all’allocazione del rischio (azionario) nonché titoli globali investment grade all’allocazione priva di rischio (obbligazioni) migliora significativamente la performance. di un portafoglio, pur mantenendo la stessa allocazione del rischio nozionale e volatilità del portafoglio.

Queste caratteristiche saranno probabilmente ancora più interessanti in quanto la correlazione negativa tra titoli di Stato e azioni – a cui gli investitori si sono abituati negli ultimi anni – diventa più imprevedibile in un contesto di maggiore inflazione e volatilità dei premi più elevata. Ciò potrebbe compromettere la capacità del debito sovrano di fungere da ammortizzatore di un portafoglio.

In un tale contesto, invece di cercare la diversificazione in asset con correlazioni negative, gli investitori dovrebbero invece puntare a un reddito elevato e stabile che consenta loro di ammortizzare meglio il rischio legato alle azioni nel medio termine. A nostro avviso, questo è proprio ciò che offre il credito, con l’ulteriore vantaggio di una maggiore diversificazione rispetto al mercato azionario, sia grazie alla rappresentanza settoriale più uniforme che offre, sia grazie al minor dominio esercitato da una manciata di aziende molto grandi.

Per tutte queste ragioni, riteniamo che i mercati del credito rappresentino un forte potenziale per i prossimi cinque anni. Riteniamo che la performance del credito dei mercati emergenti e delle obbligazioni high yield statunitensi ed europee sarà paragonabile a quella delle azioni globali (a circa il 7% annuo), ma con rischio e volatilità potenzialmente inferiori. Il credito investment grade non dovrebbe essere da meno e renderà ancora più certo l’ottenimento del reddito richiesto.

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