Di fronte all’urgenza di ridurre il deficit pubblico, il governo sta esplorando nuove strade per generare entrate aggiuntive. Tra le proposte che emergono, uno di questi potrebbe scuotere il mercato delle auto usate in Francia.
Una sanzione ecologica retroattiva colpirebbe quindi i veicoli usaticreando potenzialmente un precedente nella storia della tassazione automobilistica francese.
Una misura dai contorni ancora poco chiari
Il testo dell'articolo 9 della finanziaria 2025 resta particolarmente criptico sulle modalità di applicazione di questa nuova imposta. Si menziona semplicemente l'istituzione di un sistema volto ad assoggettare alla sanzione i veicoli usati che non sono stati tassati al momento della prima immatricolazione.. Questa formulazione lascia spazio a molteplici interpretazioni e solleva numerose questioni pratiche.
Attualmente solo i veicoli usati importati sono colpiti da una sanzione ecologica, calcolata secondo una scala decrescente. La nuova misura potrebbe ampliare notevolmente la portata di questa imposta. Gli esperti del settore chiedono: Un veicolo acquistato nuovo senza penalità potrebbe essere soggetto a tassazione al momento della rivendita nel 2026 se nel frattempo i criteri di emissione fossero cambiati? Questa prospettiva preoccupa sia i professionisti che i privati.
Importanti implicazioni per il mercato automobilistico
L'introduzione di una sanzione retroattiva sui veicoli usati potrebbe cambiare profondamente le dinamiche del mercato automobilistico francese. I veicoli più inquinanti, già penalizzati dall’aumento dei prezzi dei carburanti, vedrebbero il loro valore di rivendita potenzialmente impattato. Questa situazione potrebbe creare un effetto domino sull’intero mercato dell’usato.
Particolarmente preoccupati sono i professionisti del settore conseguenze per le famiglie a basso reddito, principali acquirenti di veicoli usati. In un contesto in cui il potere d’acquisto è già sotto pressione, l’aggiunta di una nuova tassa potrebbe rendere ancora più difficile l’accesso alla mobilità per alcune categorie di popolazione.
Un dispositivo che solleva questioni pratiche
L’attuazione concreta di questa misura solleva numerose questioni tecniche. Alcuni esperti suggeriscono che il sistema potrebbe riguardare solo i veicoli che hanno beneficiato di esenzioni specifiche, come quelli destinati a famiglie numerose o persone con disabilità. Tali veicoli, qualora rivenduti a soggetti che non beneficiano degli stessi vantaggi, potrebbero poi essere soggetti alla sanzione.
Anche il calcolo dell’importo dell’imposta rimane un grosso punto interrogativo. Si baserà sulle tariffe in vigore al momento della rivendita? Terrà conto dell'età del veicolo? Queste domande cruciali rimangono senza risposta nel testo attuale, lasciando dubbi sulla fattibilità tecnica del sistema.
Ora dovremo decidere tra i deputati, chi dovrà discutere questa proposta in un contesto politico particolarmente teso. La tempistica di questo annuncio, unita alle molteplici crisi che affliggono il settore automobilistico, potrebbero compromettere l’adozione di questa controversa misura.
- Il governo prevede di introdurre una sanzione ecologica sulle auto usate a partire dal 2026
- Il provvedimento potrebbe riguardare i veicoli che non erano soggetti alla sanzione al momento della prima immatricolazione
- Restano da definire i termini precisi di applicazione e di calcolo, creando incertezza sul mercato dell'usato
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