Per quasi due decenni, l’asse di rotazione della Terra si è spostato di 80 centimetri. Un'anomalia che rivela ancora una volta l'impatto colossale delle attività umane sugli equilibri del nostro pianeta.
Un pianeta “sconvolto” dalle nostre attività
Un recente studio pubblicato su Lettere di ricerca geofisica rivela un fenomeno allarmante: la massiccia ridistribuzione delle acque sotterranee ad opera delle attività umane ha destabilizzato l’asse di rotazione terrestre. Tra il 1993 e il 2010, l’estrazione di 2.150 gigatonnellate d’acqua ha spostato gli equilibri del nostro pianeta. Questo trasferimento provocò uno scostamento medio annuo dall'asse di rotazione di 4,63 centimetri, ovvero un totale di 80 centimetri in meno di vent'anni.
Per comprendere questo fenomeno, i ricercatori, guidati da Ki-Weon Seo della Seoul National University, hanno utilizzato simulazioni matematiche basate su osservazioni astronomiche storiche. Questi ultimi, che risalgono al 1899, permettono di rilevare le fluttuazioni dell'asse terrestre grazie alle apparenti variazioni delle costellazioni.
Una ridistribuzione globale dell’acqua che pesa
Gli scienziati identificano i principali colpevoli di questa “scoliosi planetaria”: gli intensi movimenti dell’acqua osservati in alcune regioni specifiche, in particolare il Nord America occidentale e l’India nordoccidentale. Queste aree, soggette ad uno sfruttamento intensivo delle acque sotterranee, hanno svolto un ruolo chiave in questa ridistribuzione di massa.
Spostando enormi volumi di acqua dalle terre emerse agli oceani, l’umanità sta alterando l’equilibrio naturale della Terra, proprio come aggiungere peso a una trottola. Conseguenza? Non solo sta cambiando l’asse di rotazione, ma l’innalzamento del livello del mare sta accelerando. Secondo il modello sudcoreano, questa ridistribuzione avrebbe contribuito ad un aumento del livello dell’acqua di 6,24 millimetri, una cifra che si aggiunge agli impatti già noti del riscaldamento globale.
Uno sconvolgimento dalle molteplici conseguenze
L’estrazione delle acque sotterranee non è l’unica attività umana individuata. Secondo la NASA, anche altri fattori, come lo scioglimento dei ghiacci e l’innalzamento del livello degli oceani, contribuiscono a queste fluttuazioni. Questi disturbi spiegano circa il 90% delle variazioni dell'asse terrestre. Si ritiene che il restante 10% sia attribuibile a processi interni, compresa l'inclinazione del nucleo terrestre, su cui l'umanità non ha ancora alcuna influenza diretta.
Un campanello d’allarme per il nostro futuro
Questo spostamento dell'asse terrestre evidenzia ancora una volta il massiccio impatto dell'umanità sul suo ambiente. Mentre le discussioni sul cambiamento climatico e sull’esaurimento delle risorse naturali sono in aumento, questa scoperta illustra un’altra dimensione della nostra influenza: la capacità di interrompere i meccanismi fondamentali che governano l’equilibrio del nostro pianeta.
Lungi dall’essere banali, questi disturbi possono avere ripercussioni a catena sugli ecosistemi, sul clima e sugli habitat umani. Questa osservazione richiede una gestione più responsabile delle risorse idriche e una consapevolezza globale per limitare la nostra impronta sul pianeta.
Fonti :
- Seo, K.-W. et al. (2024). Lettere di ricerca geofisica.
- Divisione di Scienze della Terra della NASA, 2023.
- Meccanica popolare, 2024.